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Eurozona, il Pil rallenta

Dopo il rimbalzo nel primo trimestre, ci si attende che nell'area dell'euro il Pil reale deceleri bruscamente nel secondo trimestre e poi si assesti su una dinamica moderata nella seconda metà dell'anno.

Tecnologie
Dopo il forte rimbalzo nel primo trimestre del 2011, in gran parte guidato dalla domanda interna, nel secondo trimestre il Pil dell'Eurozona dovrebbe decelerare (0,3% dopo lo 0,8%). Nella seconda parte dell'anno, si prevede il ritorno a un ritmo di espansione moderato (0,4% per trimestre). Lo attesta una recente pubblicazione congiunta di Ifo, Insee e Istat.
Alla luce dell'atteso rallentamento della domanda mondiale, nell'orizzonte di previsione consumi e investimenti costituirebbero il principale motore dello sviluppo. Le previsioni per l'area nel complesso mascherano, tuttavia, differenze sostanziali tra i singoli paesi e le posizioni cicliche dovrebbero rimanere eterogenee.
A partire da marzo, il clima di fiducia delle imprese si è deteriorato a causa della decelerazione nelle economie emergenti, della nuova incertezza sui mercati finanziari e delle preoccupazioni circa le prospettive economiche negli Stati Uniti.
Lo scenario internazionale ha inoltre negativamente risentito del terremoto in Giappone che ha causato interruzioni nelle catene di produzione globali. Nell'area dell'euro, la fiducia delle imprese e gli indici Pmi hanno segnalato, tra aprile e giugno, un indebolimento nelle attese di produzione e negli ordinativi all'esportazione.
In linea con queste indicazioni, dopo la decelerazione nel primo trimestre ci si attende un'ulteriore moderazione della produzione industriale in T2 e T3 (0,7% e 0,4%) a cui seguirebbe una stabilizzazione del tasso di crescita nell'ultima parte dell'anno.
Negli ultimi due trimestri, il tasso di disoccupazione si è stabilizzato e dovrebbe ridursi marginalmente nell'orizzonte di previsione, rimanendo però su livelli elevati.
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