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Connectivity Scorecard 2011, l'Italia delude nell'Ict

L'Italia conserva la 22esima posizione (su 25) tra i paesi guidati dall'innovazione: lo afferma il report Connectivity Scorecard 2011 di Nokia Siemens Networks.

Tecnologie
Pubblicato il report annuale Connectivity Scorecards commissionato da Nokia Siemens Networks.
Performance deludente per l'Italia, che ripete la 22° posizione su 25 Paesi guidati dall'innovazione ottenuta lo scorso anno.
I risultati della ricerca 2011 hanno evidenziato come le economie che continuano ad investire nelle infrastrutture, nei servizi e nelle applicazioni Ict possano reagire meglio agli effetti della recessione globale, aiutando la crescita socio-economica.  
Lo studio, condotto dal professor Waverman della London Business School, in collaborazione con i gruppi internazionali di consulenza Brg e Communicea, ha valutato il grado di "connettività utile" di 50 paesi.
Non si limita, infatti, ad analizzare lo sviluppo dell'infrastruttura Ict, ma misura anche l'ambito di utilizzo delle tecnologie della connettività da parte degli utenti finali, delle aziende e degli operatori pubblici con lo scopo dell'evoluzione del benessere socio-economico.  
Secondo la classifica emersa dalla Connectivity Scorecard 2011, la Svezia si conferma prima tra le economie guidate dall'innovazione, seguita di misura dagli Stati Uniti e dalla Danimarca. L'Olanda e la Norvegia completano il quintetto dei migliori performer. La Malaysia si conferma invece in vetta alle economie guidate dall'efficienza, seguita da Cile e Russia.  
L'Italia ha ottenuto un punteggio di 4,79, mantenendo  - rispetto all'edizione 2010 dello studio - il 22° posto.
Nonostante sia una delle nazioni più evolute dell'Europa occidentale, la performance relativa all'adozione e all'utilizzo delle tecnologie Ict è di molto inferiore a nazioni "cugine" quali la Germania e la Francia, soprattutto per quanto riguarda l'utilizzo di internet.  
Dal punto di vista dei consumatori, il principale punto di forza dell'Italia è l'elevato numero di utenti nel settore della telefonia mobile, pari all'89,5%.
Il Paese ha poi registrato un buon risultato per quanto riguarda due parametri relativi alle infrastrutture aziendali, ovvero i servizi di gestione dei dati mobili e la telefonia aziendale.
Un'altra area in cui l'Italia mostra ottimi risultati è la proporzione nell'utilizzo dei servizi di e-governance: un dato in un certo senso sorprendente, dal momento che il Paese presenta una bassa performance per tutti gli altri parametri legati all'utilizzo di internet.
L'Italia ha però ottenuto un punteggio piuttosto basso per la maggior parte degli indicatori rilevati, ma una delle aree nelle quali risulta essere particolarmente in ritardo, come già accennato, è quella relativa all'utilizzo di internet. Il dato è simile per consumatori, aziende e settore pubblico. Rispetto ad un risultato pari al 60-80% della popolazione per le altre economie guidate dall'innovazione, l'utilizzo di Internet in Italia è limitato a meno della metà della popolazione.
Inoltre, solo meno di un quinto degli Italiani utilizza la rete per operazioni finanziarie ed acquisti online, rispetto al 50-60% delle altre nazioni dell'Europa occidentale.
Questo scarso utilizzo dei servizi Internet potrebbe essere in parte legato al tasso relativamente basso dell'adozione della banda larga in generale. In Italia, infatti, il tasso di penetrazione della banda larga è appena al di sopra di 50 utenti su 100 nuclei familiari. Inoltre, la velocità media della connessione e la percentuale di indirizzi IP sopra i 5 Mbps sono tra le più basse rilevate in tutte le economie guidate dall'innovazione.  
Dal punto di vista delle aziende, l'Italia si posiziona agli ultimi posti della classifica in termini di server sicuri, personal computer e investimenti ICT pro capite.
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