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L’Ict declina, ma crescono i mercati Web e mobile

Le anticipazioni del Rapporto Assinform confermano un 2012 negativo per l’informatica (-4%) e per le Tlc (-3,5%). Le cose migliorano se si amplia lo scenario.

Trasformazione Digitale
Ha ancora senso oggi parlare di Ict pura, quella che conosciamo da sempre, legata ai sistemi informativi aziendali e alle applicazioni fruite dagli utenti a vario titolo? Assinform, da qualche tempo, ci suggerisce di no. Forse per consolarci, visto che il mondo al quale siamo abituati a rapportarci sta seguendo un percorso di declino che non trova sosta. Ma anche perché l’irruzione di nuovi dispositivi, nuove logiche di utilizzo dell’hardware e del software, commistione fra attività professionali e individuali, stanno cambiando lo scenario di riferimento e lo faranno sempre più con il passare del tempo.
L’associazione dei vendor tecnologici e il partner storico di riferimento per le analisi di mercato NetConsulting hanno fornito anticipazioni sull’annuale Rapporto che fotografano un mercato mondiale complessivamente in crescita, soprattutto nei paesi a densità di popolazione più elevata, mentre l’Italia ancora non riesce a uscire dalle secche della crisi. L’analisi si riferisce al cosiddetto Global Digital Market, che ormai non comprende più solo l’Ict tradizionale, ma anche i nuovi prodotti e tecnologie nate dalla convergenza fra It e Tlc. In primis il mobile, ma anche il mare magnum del Web, dal cloud computing ai servizi consumer-oriented.  

Il nuovo che avanza
L’inclusione o meno dei segmento legati al Web e al mobile cambia notevolmente le valutazioni in sede di analisi dell’andamento nel 2012. In Italia, l’It “pura” ha chiuso in calo del 4%, con una flessione più pronunciata nell’hardware (-7%) e nei servizi (-4%), mentre il software ha sostanzialmente tenuto (-0,6%). Allo stesso modo, le Tlc hanno perso il 3,5%, con peso non dissimile fra servizi di rete fissa e mobile.
Se passiamo all’accezione di Global Digital Market, ampliando l’analisi su dispositivi e sistemi (device personali e professionali) e aggiungendo contenuti e pubblicità digitale, il calo si riduce all’1,8%, inferiore a quello del Pil (-2,4%). All’interno del comparto dei dispositivi e sistemi, si può notare come alla discesa di pc e server corrisponda la vertiginosa ascesa dei tablet (+139,2% con oltre due milioni di pezzi venduti), al declino dei cellulari classici (-13,2%) faccia da contrappeso il + 62% degli smart phone, mentre le infrastrutture Ict abbiano potuto crescere del 3m2% soprattutto grazie alla componente mobile (+4,3%). Allo stesso modo, nei servizi Ict calano l’outsourcing e la system integration (rispettivamente del 3,9% e del 3,3%), mentre sale rapidamente il cloud computing (+ 48,6%). Nelle reti è il mobile a convogliare il grosso degli investimenti (anche per eludere la lenta crescita della banda larga), mentre il buon andamento del software applicativo (+3,4%) può essere interamente attribuito all’Internet delle cose e dalle piattaforme per la gestione del Web.  

Previsioni in chiaroscuro per il 2013
I numeri assoluti dicono che le componenti in maggior crescita ancora rappresentano una fetta piccola, in rapporto a quelle tradizionali, ma se questa resterà la tendenza, un maggior equilibrio non tarderà a manifestarsi. Resta da vedere se e quanto senso abbia ragionare su un comparto tecnologico esteso dai mainframe alle smart tv, considerando che l’innovazione non può che passare per lo svecchiamento dei sistemi informativi tradizionali, l’avvio di nuovi progetti legati al business delle aziende e una ripresa complessiva di budget e consumi. Tutti fattori che, invece, Giancarlo Capitani, amministratore delegato di NetCnetconsulting-capitani.jpgonsulting, ha inserito nell’area delle ombre che potrebbero pesare anche sull’andamento del 2013: “Occorre sperare che arrivino effetti positivi dall’Agenda Digitale, sempre che si esca dall’attuale incertezza politica – ha aggiunto Capitani -. Cloud, Big Data e sicurezza sono aree che attraggono un interesse crescente, ma anche l’ampliamento degli interlocutori sul fronte della spesa e la diffusione di nuovi modelli di interazione multimediale potrebbero avere ripercussioni”.
Il quadro previsionale per l’anno in corso non è comunque positivo, ma Assinform/NetConsulting ha immaginato due possibili stime, collegate rispettivamente a uno scenario statico e a uno dinamico. Il secondo, ovvero quello maggiormente auspicabile, parla di un Global Digital Market ancora in calo dell’1,5%, con crescite attese per le soluzioni Ict e i contenuti digitali: “È necessario che il Paese trovi innanzitutto una stabilità politica e normativa – ha precisato il presidente di Assinform Paolo Angeluccie poi che si dia corso a misure strutturali che rendano operativa l’Agenzia per l’Italia Digitale, risolva l’atavico problema dei ritardi dei pagamenti soprattutto della Pa e apra linee di finanziamento per le imprese che investono nell’innovazione”.
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