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Istat, a marzo cresce il disavanzo commerciale extra-Ue

Ad aprile le importazioni italiane crescono del 30% e le esportazioni del 17,8% anno su anno. Si amplia il disavanzo commerciale con i paesi extra Ue, che ha raggiunto quota -3,1 miliardi.

Tecnologie
Ad aprile 2011 i flussi commerciali italiani registrano un tasso di crescita congiunturale pari a 2,4% per le importazioni e 2,8% per le esportazioni. Lo ha reso noto l'Istat
Nell'ultimo trimestre la crescita congiunturale delle importazioni (+5,8%) continua ad essere più sostenuta di quella delle esportazioni (+3,6%).
La crescita tendenziale si mantiene su tassi elevati: +30,0% per le importazioni, in accelerazione rispetto alle variazioni tendenziali registrate nei due mesi precedenti, e +17,8% per le esportazioni.
Nel frattempo si amplia il disavanzo commerciale con i paesi extra Ue, passato da -1,3 miliardi di euro di aprile 2010 a -3,1 miliardi di aprile 2011.
Ad aprile il disavanzo del comparto energetico è più ampio rispetto ad un anno prima (-5,6 miliardi rispetto a -4,2). Tale disavanzo contribuisce per oltre il 75% all'ampliamento del deficit commerciale osservato rispetto ad aprile 2010.
Si riduce l'avanzo nell'interscambio di prodotti non energetici: da 2,9 miliardi di aprile 2010 a 2,5 miliardi di aprile 2011.
I beni strumentali (+24,8%), i beni di consumo non durevoli (+15,5%) ed i prodotti intermedi (+12,5%) trainano la crescita delle vendite sui mercati extra UE, spiegando circa il 90% dell'aumento tendenziale delle esportazioni.
Molto sostenuta è la crescita delle importazioni di beni strumentali (+42,4%) e di prodotti intermedi (+42,2%), che spiegano da soli oltre il 55% dell'aumento complessivo delle importazioni.
I mercati più dinamici all'export sono: paesi Mercosur (+40,2%), Stati Uniti (+39,5%), paesi ASEAN (+30,5%), Turchia (+26,3%) e Svizzera (+26,1%).
L'andamento delle esportazioni è inferiore alla media verso la Cina (+13,7%), stazionario verso il Giappone (+0,3%) e negativo verso i paesi OPEC (-14,2%).
La crescita delle importazioni è sostenuta dall'India (+55,2%), dai paesi EDA (+52,4%), dalla Cina (+43,6%), dalla Turchia (+38,6%) e dalla Russia (+35,1%). La dinamica delle importazioni dai paesi OPEC (+3,1%) e dal Giappone (+8,3%) è invece più contenuta.
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