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Microsoft contro Google in sede europea, l'inizio di una guerra?

Microsoft ha depositato presso la Commissione Europea un ricorso contro Google. L'accusa è inerente a presunte pratiche anticoncorrenziali riscontrate nel motore di ricerca di Mountain View.

Tecnologie
Microsoft ha depositato presso la Commissione Europea un esposto all'interno del quale accusa Google di pratiche anticoncorrenziali. Questa denuncia implica un futuro approfondimento da parte della Commissione sulla questione e la valutazione se esistano o meno i presupposti per uno sviluppo in sede legale della questione.
Sembrerebbe che Microsoft voglia ripagare con la stessa moneta Google. Infatti gli anni indietro l'azienda di Redmond fu citata in causa molte volte presso l'Antitrust Europeo con l'accusa di sfruttamento indebito della sua posizione quasi monopolistica in campo di sistemi operativi. In molti casi a dare manforte a coloro che presentarono gli esposti c'era Google.
Secondo quanto riferito da un portavoce di Microsoft, l'esposto presentato vuole cercare di far luce su "una serie di azioni che Google ha intrapreso per consolidare il proprio dominio sul mercato della ricerca online e del search advertising a danno dei consumatori europei".
A supporto della sua tesi, l'azienda di Redmond ha presentato anche alcuni esempi che dimostrerebbero come Google stia agendo sfruttando in maniera scorretta una situazione di monopolio.
La prima accusa riguarda YouTube, piattaforma acquistata da Google nel 2006. Nel momento in cui la piattaforma di videosharing entrò nelle mani di Google, i tecnici di Mountain View avrebbero limitato l'accesso all'indicizzazione corretta del materiale video. In questo modo i motori concorrenti non avrebbero potuto indicizzare al meglio i contenuti video. Anche Windows Phone 7, il sistema operativo mobile di Microsoft, avrebbe risentito di questa "chiusura", offrendo una ricerca dei contenuti su YouTube molto povera. 
In secondo luogo Microsoft accusa Google di trattenere indebitamente i dati degli inserzionisti pubblicitari, in modo da non creare i presupposti di una libera concorrenza nel settore.
La terza questione riguarda i "search box", cioè gli spazi di ricerca presenti su siti e portali web. Secondo Microsoft, Google avrebbe imposto ai propri partner un contratto di esclusiva, impedendo di fatto la presenza di box di motori rivali.
L'ultima categoria presente nell'esposto riguarda il posizionamento. A quanto si sa Microsoft avrebbe portato numerosi esempi di come Google avrebbe penalizzato i principali competitor nelle ricerche fornite dal suo motore.
A questo punto si aspetta la risposta di Google, che, sicuramente, non tarderà ad arrivare.
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