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Osservatorio Confcommercio, si conferma la tenuta dell'occupazione nei servizi

Nel nostro paese permane il problema strutturale della disoccupazione. Secondo l'Ufficio Studi Confcommercio occorre ripartire dal comparto dei servizi di mercato, settore che ha garantito la maggiore tenuta occupazionale negli ultimi tempi (quasi 70 mila occupati in più nel primo semestre 2010).

Tecnologie
L'Ufficio Studi Confcommercio ha pubblicato il rapporto "Economia, lavoro e fiscalità nel terziario di mercato".
Dallo studio si evidenzia una disoccupazione potenziale ancora in crescita (disoccupati ufficiali più lavoratori in cassa integrazione e scoraggiati) passata dall'8% del 2008 a quasi l'11% della fine del 2010.
Permane l'accentuato dualismo delle dinamiche occupazionali tra Centro-Nord e Mezzogiorno (al Sud l'occupazione non è cresciuta nemmeno nel periodo pre-crisi).
La disoccupazione giovanile ai massimi (29% a dicembre 2010) e con andamenti nel tempo poco "virtuosi" (cala poco nei periodi di riduzione, cresce molto nei periodi di aumento).
Quello della disoccupazione, nelle sue varie sfaccettature, si conferma, dunque, come un problema strutturale: secondo Confcommercio esso evidenzia "da un lato, la necessità di porre l'istruzione e la formazione tra le priorità della politica economica con l'obiettivo di valorizzare il sistema di creazione di capitale umano qualificato; dall'altro, l'opportunità di ripartire dal comparto dei servizi di mercato, aumentandone la produttività".
Proprio quello dei servizi, infatti, è il settore che ha garantito la maggiore tenuta occupazionale assorbendo manodopera o cedendo solo minime quote di occupazione (quasi 70 mila occupati in più nel primo semestre 2010).
Sul versante del fisco, rapportando l'attuale livello di pressione fiscale del nostro Paese (ormai stabile intorno al 43% dal 2007) con la cronica ed accentuata inefficienza della spesa pubblica, si ottiene un diverso valore della pressione fiscale (51%, circa il doppio, ad esempio, di Stati Uniti e Giappone) che, a parità di performance pubblica, colloca l'Italia al primo posto tra i principali paesi al mondo per carico fiscale comparabile.
Secondo Confcommercio per avviare la nostra economia lungo un percorso di crescita più robusta occorre passare dall'equazione "troppe tasse e poco lavoro" a quella del "più lavoro e meno tasse" valorizzando, in particolare, le potenzialità del comparto dei servizi di mercato e avviando processi di riduzione e riqualificazione della spesa pubblica.
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