Nell'intero 2010 gli utili di Eni crescono del 31,9%. L'outlook 2011 è ancora caratterizzato da "incertezza e volatilità, sebbene in un quadro di progressivo
rafforzamento dell'attività economica globale".
Eni ha reso noti i risultati finanziari del quarto trimestre e dell'intero esercizio 2010. Nel quarto trimestre 2010 l'utile operativo adjusted è stato di 4,74 miliardi di euro, con un aumento del 28% rispetto al quarto trimestre 2009. L'utile netto adjusted è stato di 1,72 miliardi, con un aumento del 23,6% rispetto al quarto trimestre 2009. L'utile netto dell'intero esercizio è stato di 6,87 miliardi di euro (+31,9% rispetto al 2009). L'utile operativo adjusted dell'intero esercizio è stato di 17,3 miliardi (anch'esso in crescita del 31,9% rispetto al 2009).L'incremento è dovuto principalmente all'eccellente risultato del settore Exploration & Production (+43,7% e +46,4% rispettivamente nel trimestre e nell'anno), che ha beneficiato della ripresa del prezzo del petrolio e dell'apprezzamento del dollaro. Rilevante anche il contributo del settore Ingegneria & Costruzioni con incrementi del 33,1% e 18,4% sul trimestre e sull'anno. I settori downstream raffinazione e Petrolchimica hanno registrato importanti miglioramenti della gestione per effetto di più favorevoli condizioni di mercato. Questi trend positivi sono stati parzialmente compensati dalla rilevante riduzione del risultato Gas & Power a causa della forte pressione competitiva che ha penalizzato i margini unitari e nei tre trimestri precedenti le vendite di gas. Il Consiglio di Amministrazione intende proporre all'Assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo di 1,00 euro per azione, pari a quello distribuito nel 2009. Eni ha voluto anche rendere note le proprie previsioni per l'anno appena iniziato e per il futuro. L'outlook 2011, si legge in una nota, "si presenta ancora caratterizzato da incertezza e volatilità, sebbene in un quadro di progressivo rafforzamento dell'attività economica globale". Le quotazioni del petrolio sono attese in un trend solido sostenuto da una certa ripresa della domanda; per le finalità di pianificazione degli investimenti e di proiezione economicofinanziaria Eni assume un prezzo medio annuo del marker Brent di 70 $/barile. E' prevista proseguire l'attuale fase depressa del mercato europeo del gas dove la contenuta dinamica della domanda non è in grado di assorbire l'eccesso di offerta esistente. I margini di raffinazione sono attesi permanere su livelli non remunerativi a causa dei fattori di debolezza strutturale dell'industria e dell'elevato costo della carica. La produzione di idrocarburi 2011 è prevista in leggera crescita rispetto al 2010 (1,815 milioni di boe/giorno nel 2010), assumendo lo scenario Brent di 70 centesimi/barile. I principali driver sono l'entrata a regime dei campi avviati nel 2010 in particolare in Iraq e gli start-up programmati in Australia, Algeria e Stati Uniti, solo in parte assorbiti dal declino delle produzioni mature. Le vendite di gas nel mondo sono previste almeno pari al livello 2010 (97,06 miliardi di metri cubi nel 2010). In uno scenario di forte pressione competitiva, il conseguimento dei target di vendita e di mantenimento della quota di mercato farà leva sul rafforzamento della leadership nel mercato europeo, azioni di marketing volte a consolidare la base clienti in Italia, nonché le rinegoziazioni dei contratti di fornitura di lungo termine.
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