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Marchionne: il cuore di Fiat è in Italia, le teste all'estero

L'amministratore delegato di Fiat davanti alla Commissione Attività Produttive della Camera: il cuore di Fiat è e resterà in Italia ma la nostra sede sarà in più posti", per garantire al gruppo "non solo un passato ma anche un futuro".

Tecnologie
"Nessuno può accusarci di voler lasciare l'Italia". È iniziato così l'intervento di Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat, nell'audizione davanti alla Commissione Attività Produttive della Camera.
Dopo le molte polemiche degli scorsi giorni, l'ad si è recato in Parlamento per chiarire le intenzioni del Lingotto e soprattutto fare luce sulle voci di un possibile spostamento del quartier generale del gruppo fuori dalla penisola.
"La Fiat fa parte dell'Italia e vogliamo che resti una parte importante del suo futuro – ha spiegato Marchionne - lo facciamo perché è nostro dovere favorire un Paese in cui abbiamo le nostre radici. Abbiamo progetti ambiziosi che partono proprio dall'Italia".
Tuttavia, ha aggiunto,"non è possibile ignorare la realtà che ci circonda: il cuore di Fiat è e resterà in Italia ma la nostra sede sarà in più posti". "La nostra sede sarà a Torino per gestire l'area europea ma anche a Detroit - ha aggiunto - non c'è assolutamente nulla di strano solo la volontà di garantire non solo un passato ma anche un futuro".
"Se non avessimo fatto interventi per aprire l'azienda al mondo, oggi non saremmo qui a parlare del suo futuro" ha spiegato, aggiungendo che ''non è vero che solo Fiat ha salvato Chrysler, ma è vero anche il contrario''.
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