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Fiat Mirafiori, per la Uilm non esistono spazi per riaprire la trattativa

Il segretario generale della Uilm Rocco Palombella è intervenuto riguardo al raggiunto accordo di Mirafiori ed ai rapporti con la Fiom.

Tecnologie
In merito allo stabilimento Fiat di Mirafiori "la trattativa è conclusa: è un'illusione dare l'impressione che possa essere ripresa, perché c'è stata un'intesa ed un risultato referendario chiaro". Questa l'opinione di Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, intervistato da Michele Cocuzza su Uno Mattina, trasmissione di Rai Uno.
"Noi non abbiamo deciso di tenere fuori la Fiom - ha proseguito il leader Uilm - ma si è tirata fuori lei, non partecipando di fatto alla trattativa ed opponendosi all'intesa".
Venendo alla spinosa questione dei diritti, Palombella ha sottolineato che "l'accordo non ha violato nessun diritto, come falsamente questa organizzazione ha sostenuto con un messaggio invasivo che ha intimorito e terrorizzato i lavoratori. Ora nessuno si può appropriare del risultato dei no. I lavoratori sappiano che i diritti non sono in discussione, perché c'è la legge che li tutela. A quel 46% di lavoratori che hanno detto no parleremo nei prossimi giorni per fare chiarezza e per spiegare l'importanza dell'investimento e del lavoro ottenuti per Mirafiori".
Al conduttore di Uno Mattina, Rocco Palombella ha fatto riferimento a quello che sarà il rapporto della Uilm con la Fiom e quello della Uil con la Cgil in merito su una nuova intesa per la rappresentanza sindacale. "Confermo che un'organizzazione - ha detto il dirigente sindacale - che non ha firmato l'intesa, non può poi criticarla con l'aspettativa di usufruire dei vantaggi della stessa ed esercitare allo stesso momento un forte diritto di critica. Se devo considerare gli atteggiamenti della Fiom di questi ultimi giorni ritengo che non ci siano i presupposti perché possa rientrare nell'accordo firmato tra Fiat e gli altri sindacati come il nostro. Lo sciopero proclamato dalla Fiom per fine mese conferma questa mia affermazione. Sulla rappresentanza siamo disponibili a discutere sulla posizione comune emersa tra Cgil, Cisl e Uil nel 2008".
"La Fiom - ha proseguito - è un sindacato che non firma accordi da dieci anni e se al referendum avessero vinto i no ora sarebbe stato un dramma; i metalmeccanici della Cgil in tutto questo tempo hanno vissuto di rendita, sulle intese firmate da noi. Ora questo atteggiamento non è più praticabile".
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