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Giustizia digitale, quali obiettivi nel 2011?

I ministri Angelino Alfano e Renato Brunetta hanno illustrato lo stato di avanzamento e gli obiettivi per l'anno appena iniziato del programma Giustizia Digitale. Tra i vantaggi minori spese, minor spreco di tempo e maggiore trasparenza per i cittadini.

Tecnologie
Nel corso di una conferenza stampa, il Guardasigilli Angelino Alfano e il Ministro per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione Renato Brunetta hanno illustrato lo stato di avanzamento e gli obiettivi per il 2011 di Giustizia Digitale, il programma di digitalizzazione degli uffici e servizi giudiziari italiani.
Il programma è definito dal protocollo d'intesa che i due ministri avevano sottoscritto il 26 novembre 2008. L'obiettivo di Giustizia Digitale è quello di velocizzare il lavoro degli operatori della giustizia (rendendo più sicure tutte le comunicazioni), migliorare la qualità del lavoro delle cancellerie e accorciare i tempi delle sentenze.
Tra i benefici presentati vi sono un azzeramento dei tempi di comunicazione tra gli uffici giudiziari e i professionisti nonché considerevoli risparmi del tempo di lavoro per gli uffici giudiziari (stimati tra il 30 e il 40%), per gli addetti di cancelleria (tra il 20 e il 30%) e per gli stessi avvocati. Sono inoltre previsti una riduzione dei costi per la collettività, in particolare di quelli per la stampa e per le notifiche a mezzo posta, e infine una maggiore trasparenza per i cittadini.
Significativi in tal senso alcuni interventi come le notifiche telematiche delle comunicazioni e degli atti processuali ad avvocati e ausiliari del giudice nonché la trasmissione telematica delle notizie di reato tra forze di polizia e procure della Repubblica.
Nel prossimo futuro sono previsti:
- la registrazione telematica presso l'Agenzia delle Entrate di tutti gli atti prodotti dagli uffici giudiziari di primo e secondo livello, compresi quelli delle esecuzioni civili e dalla Corte Suprema di Cassazione;
- il rilascio telematico di certificati giudiziari e l'aumento degli sportelli sul territorio dove gli utenti possono richiederli;
- l'accesso pubblico via rete alle sentenze e ai dati dei procedimenti, in attuazione di quanto previsto dal nuovo Codice dell'Amministrazione Digitale;
- la razionalizzazione, l'evoluzione e la messa in sicurezza dell'infrastruttura ICT dei sistemi informatici e della rete di telecomunicazione della Giustizia.
Per favorire questo di digitalizzazione il Ministero della Giustizia, DigitPA e il Dipartimento per la Digitalizzazione della PA e l'Innovazione tecnologica hanno previsto due distinte fasi di intervento.
La prima fase, a breve termine, è finalizzata all'assistenza e alla manutenzione dei sistemi informativi.
Il Ministero della Giustizia e DigitPA hanno infatti realizzato un intervento congiunto volto alla razionalizzazione di contenuti e costi del contratto attuale di assistenza, con gli obiettivi di:
- risparmiare sia sull'arco temporale di disponibilità del servizio nella giornata, sia sulla componente di fascia alta di professionalità (costosa e poco utilizzata nei fatti ma 'pesante' sulle tariffe medie);
- gerarchizzare meglio gli interventi rispetto alla complessità dell'oggetto e alla tempestività dell'intervento (i cosiddetti livelli di servizio);
- utilizzare quanto più possibile soluzioni automatizzate e centralizzate di costo molto minore;
- controllare l'utilizzo del servizio di help desk locale per azioni strettamente appartenenti alla dimensione informatica delle problematiche affrontate. DigitPA è infatti a disposizione del Ministero della Giustizia sul piano dell'assistenza tecnica e della messa a disposizione di strumenti informatici, e anche per un eventuale contributo alle spese necessarie per assolvere quanto sopra descritto.
La seconda fase è invece volta all'accelerazione e alla razionalizzazione della digitalizzazione della Giustizia. Per questa azione di più lungo respiro i punti di partenza sono:
- il piano di digitalizzazione, sistematico e articolato del Ministro della Giustizia, che costituisce un riferimento cui attenersi;
- la collaborazione tra i due dicasteri, nell'ambito della quale sono già state condotte, con esiti molto positivi, significative sperimentazioni e prime applicazioni in vari tribunali;
- il nuovo CAD (Codice dell'Amministrazione Digitale) che completa le regole, indica gli obiettivi e le linee guida, fissa delle scadenze ma offre anche grandi opportunità, tra cui ad esempio la gestione dei flussi documentali.
I ministri fanno sapere che le azioni volte a favorire la diffusione della digitalizzazione nel mondo della giustizia potranno articolarsi in un primo intervento immediato e senza vincoli territoriali, finanziato con circa 5 milioni di euro a valere sulle risorse recentemente destinate dal Comitato dei Ministri per la Società dell'Informazione (CMSI) ad azioni di sostegno del CAD; in un secondo intervento, attivabile in tempi più lunghi, tramite i progetti promossi dal "Piano per il Sud", da finanziare tramite le risorse FAS e dedicato alla diffusione capillare degli strumenti digitali in tutti i tribunali del Mezzogiorno.
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