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Certificati medici online, oltre 2,4 milioni i documenti trasmessi all'Inps

Sono ormai più di 2,4 milioni di certificati di malattia inviati all'Inps per via telematica. A livello territoriale, tutte le regioni mostrano una buona adesione al nuovo sistema, ad eccezione della Liguria.

Tecnologie
Prosegue la diffusione del nuovo sistema di trasmissione telematica dei certificati di malattia dei lavoratori pubblici e privati. Secondo gli ultimi dati ufficiali forniti dall'Inps, nell'ultima settimana sono stati trasmessi dai medici oltre 191.000 documenti (con un incremento del 26% rispetto alla settimana precedente), portando così il totale a 2.426.713 certificati.
Il parallelo tra i certificati di malattia dei lavoratori privati acquisiti dall'Inps nel 2009 in forma cartacea con il numero di certificati inviati telematicamente nel 2010 rende evidente l'effetto positivo della nuova procedura.
La quota dei documenti trasmessi online nel 2010 rispetto ai cartacei del 2009 è cresciuta dal 20% di agosto, al 45% di settembre, al 56% di ottobre, al 57% di novembre. Questo andamento positivo si riscontra anche in queste settimane di dicembre, con la quota di certificati inviati online che ha raggiunto l'82% dei certificati inviati in modalità cartacea nello stesso periodo dello scorso anno.
Dai dati aggiornati del Ministero dell'Economia e delle Finanze emerge che la media regionale dei medici di famiglia abilitati alla nuova procedura ha raggiunto il 91%.
Sono dotati delle credenziali necessarie all'invio dei certificati tutti i medici di famiglia in Emilia Romagna, Toscana, Lombardia, Friuli Venezia Giulia (dove è utilizzata la Carta Nazionale dei Servizi) e in Valle d'Aosta (dove il 100% dei medici è dotato di PIN). La percentuale dei medici abilitati supera il 91% in Veneto, nella Provincia di Bolzano, in Campania, nelle Marche, in Basilicata, in Umbria, in Puglia, in Calabria, in Piemonte, in Molise e in Sardegna. Seguono Abruzzo (89%), Lazio (87%), Sicilia (86%) e la Provincia di Trento (71%).
Si conferma il ritardo della Liguria, dove solo il 49% dei medici di famiglia ha ritirato il PIN.
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