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Export, aumenta il deficit Extra-Ue

In novembre cresce il disavanzo commerciale verso i paesi extra Ue: il dato ha raggiunto quota 1.899 milioni di euro.

Tecnologie
Alla fine del mese di novembre, il saldo commerciale dell'Italia con i paesi extra Ue risulta in deficit per 1.899 milioni di euro, in peggioramento rispetto al disavanzo (-77 milioni di euro) dello stesso mese del 2009. Lo rende noto l'Istat nelle sue stime preliminari dell'interscambio commerciale con i paesi extra Ue.
In novembre le esportazioni delle aziende italiane sono aumentate del 22% e le importazioni del 39,1% rispetto allo stesso mese del 2009.
Al netto della stagionalità, rispetto al mese di ottobre 2010, le esportazioni crescono dello 0,5% e le importazioni del 2,2%. Nel trimestre settembre-novembre 2010, rispetto al trimestre precedente, le esportazioni rimangono sostanzialmente stabili (-0,1%) mentre le importazioni crescono del 3,5%.
Nel periodo gennaio-novembre 2010, rispetto allo stesso periodo del 2009, si registrano incrementi significativi sia per le esportazioni (+16,5%) sia, con una dinamica più marcata, per le importazioni (+28,2%). Il saldo commerciale del periodo gennaio-novembre 2010 è pari a -18.853 milioni di euro, in peggioramento rispetto al deficit di 4.459 milioni di euro registrato nello stesso periodo del 2009.
Al netto del comparto energetico, la bilancia commerciale con i paesi extra Ue mostra un attivo rilevante (+26.626 milioni di euro), seppure in diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2009 (+33.179 milioni di euro).
A novembre 2010 le esportazioni mostrano incrementi tendenziali verso tutti i principali partner commerciali.
Andamenti positivi superiori alla media si rilevano per le esportazioni verso l'India (+ 62,3%), la Russia (+ 45,8%), i paesi Mercosur (+ 35,3%), il Giappone (+ 31 per cento), la Turchia (+ 30,3%), la Svizzera (+ 29,8%) e la Cina (+ 27%).
Anche dal lato delle importazioni la crescita interessa tutti i principali paesi ed aree geoeconomiche di origine. Incrementi tendenziali superiori alla media si rilevano per la Cina (+ 74,3%), i paesi Mercosur (+ 61,6%), i paesi OPEC (+ 54,4%) ed i paesi EDA (+ 44,3%).
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