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L'Istat fotografa le imprese nel 2008

Un rapporto Istat indaga la situazione delle imprese in Italia nel 2008: le imprese attive nell'industria e nei servizi erano poco più di 4,5 milioni; un addetto su tre era occupato nel settore del Commercio, Trasporti e Alberghi. La distribuzione dell'occupazione confermava ancora una volta il divario strutturale Nord-Sud.

Tecnologie
Nel 2008 le imprese attive nell'industria e nei servizi erano poco più di 4,5 milioni: da esse dipendevano 4,9 milioni di unità locali che occupavano 17,8 milioni di addetti. La fotografia dettagliata della situazione arriva dal rapporto "Struttura e dimensione delle unità locali delle imprese" appena rilasciato dall'Istat.
Due anni fa, un addetto su tre era occupato nel settore del Commercio, Trasporti e Alberghi, il 29,2% negli Altri Servizi e il 26,2 per cento nel settore manifatturiero. Nelle Costruzioni era occupato l'11,2 per cento degli addetti totali.   
Il 50,8 per cento delle unità locali (56,2 per cento degli addetti, pari a 10 milioni) era localizzato nell'Italia settentrionale, il 21,3 per cento (20,6 per cento di addetti, pari a 3,7 milioni) nel Centro e il 20,9 per cento (23,1 per cento di addetti, pari a 4,1 milioni) nel Mezzogiorno.
L'industria in senso stretto, che a livello nazionale assorbiva il 26,2 per cento di addetti alle unità locali, rimaneva preponderante al Nord (31,6 per cento nel Nord-est e 28,6 nel Nord-ovest, contro il 22,6 del Centro e il 22,2 e il 16,4 per cento, rispettivamente, del Sud e delle Isole).
Nel Mezzogiorno, il settore con la quota maggiore di addetti era il Commercio, Trasporti ed Alberghi (rispettivamente 37,5 per cento al Sud e 40,4 nelle Isole), mentre il Centro si caratterizzava per una quota più elevata di addetti negli Altri Servizi (32,1 per cento). 
Nel 2008 la distribuzione regionale dell'occupazione in rapporto alla popolazione residente in età lavorativa (15-64 anni), distinta per settore di attività economica, confermava il divario strutturale esistente in Italia tra il Centro-nord e il Mezzogiorno.
A fronte del dato nazionale di 455 occupati dei settori industria e servizi per mille residenti in età da lavoro, tutte le regioni del Centro-nord (ad eccezione del Lazio) presentavano valori superiori, con il massimo raggiunto in Emilia-Romagna (615 occupati su 1.000 residenti). Per le altre regioni i valori erano compresi tra i 500 e i 600 occupati, ad eccezione della Liguria e dell'Umbria, dove il numero di occupati ogni mille residenti era inferiore a 500.
Le regioni meridionali presentavano tutte valori inferiori alla media, con la Calabria ultima in graduatoria (239 addetti nell'industria e servizi ogni mille abitanti).
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