Secondo la Direzione investigativa antimafia, l'Expo 2015 è a rischio di infiltrazioni mafiose di matrice calabrese. Occorre un programma di prevenzione in vista dell'evento.
Per l'Expo 2015 esiste il rischio di infiltrazioni mafiose, collegate in particolare alla ‘ndrangheta. A lanciare l'allarme è la Direzione investigativa antimafia (Dia) nella relazione semestrale inviata al Parlamento. Secondo il quadro dipinto dall'organismo, in Lombardia esiste da anni una "penetrazione nel sistema economico legale dei sodalizi criminali di matrice calabrese", che rischia di prendere di mira anche gli appalti e i contratti che girano intorno all'esposizione universale. Per questo motivo, è necessario mettere in atto un "razionale programma di prevenzione" che coinvolga "non solo le autorità istituzionalmente deputate alla vigilanza, ma anche tutti i soggetti a vario titolo coinvolti nella relativa filiera e che consenta di individuare per tempo eventuali criticità e anomalie ascrivibili alla suindicata realtà". In particolare, "il ciclo degli inerti, la cantieristica e la logistica collegata, la manodopera e le bonifiche ambientali, costituiscono i settori maggiormente esposti al rischio di infiltrazione dell'intero indotto che si muove intorno alle grandi opere, agli appalti pubblici e privati". Secondo la Dia è necessario quindi uno sforzo comune, non solo delle forze dell'ordine ma anche da parte del mondo dell'imprenditoria, per scongiurare questa minaccia.
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