Patto di stabilità, arriva il no di Trichet
Jean-Claude Trichet critica il nuovo Patto di stabilità europeo. Il presidente della Bce si scaglia in particolare contro il nuovo sistema di sanzioni: non ci sono sanzioni automatiche per i paesi che violano la disciplina di bilancio.
Lo riferiscono fonti di agenzia: il numero uno della Bce ha voluto esprimere il suo dissenso in una postilla inserita in calce al testo finale della task force Ue che ha lavorato al nuovo patto, affermando "il presidente della Bce non sottoscrive tutti gli elementi di questo rapporto".
In particolare, il disappunto di Trichet si riferisce al sistema di sanzioni previsto dal nuovo codice per gli stati che non rispettano gli impegni di bilancio, che potranno essere comminate a discrezione degli stati membri. Per l'economista, tali sanzioni dovrebbero invece essere obbligatorie ed automatiche.
Secondo quanto riferisce il Financial Times, la Bce avrebbe inoltre chiesto di includere nel rapporto finale un capitolo contenente i propri dubbi sul testo.
Il nuovo patto di stabilità dovrebbe essere approvato definitivamente la settimana prossima. Ma Trichet non è l'unico ad esserne scontento: varie critiche sarebbero state espresse, tra gli altri, dagli esponenti di Regno Unito e Germania, da Olli Rehn, commissario europeo agli affari economici, e da Jean-Claude Juncker, presidente dell'Eurogruppo.
Ma il consiglio UE, guidato da Van Rompuy, ha tenuto a ribattere alle critiche ricevute, spiegando che le nuove sanzioni "saranno applicate prima (già nella fase preventiva del Patto), più progressive e decise con la regola della maggioranza qualificata al contrario".
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