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Decreto Wi-Fi: per Roggero (Fujitsu), l'Italia non può attendere oltre

Il Consiglio dei Ministri ha approvato nei giorni scorsi un disegno di legge volto a superare le restrizioni riguardanti le reti Wi-Fi previste dal decreto Pisanu del 2005. Per Roggeroo, Amministratore Delegato e Presidente di Fujitsu Italia, il nostro paese non può più aspettare.

Tecnologie
Venerdì 5 novembre il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge che prevede il superamento delle restrizioni riguardanti le reti Wi-Fi previste dall'articolo 7 del Decreto Pisanu del 2005.
Pierfilippo Roggero, Senior Vice President, Southern & Western Europe di Fujitsu e Amministratore Delegato e Presidente di Fujitsu Italia si è espresso a tal proposito rilasciando la seguente dichiarazione: "A causa della legge Pisanu, l'Italia è il Paese europeo con il regolamento più severo e restrittivo in materia di reti Wi-Fi aperte. Si tratta di un grave handicap che rallenta il passo del nostro Paese verso l'innovazione.
L'assenza di una rete Wi-Fi diffusa, aperta e accessibile rappresenta un ostacolo per l'innovazione, per la creazione di nuovi servizi di pubblica utilità e per la competitività della Nazione. Il Consiglio dei Ministri ha approvato una legge che prevede il superamento delle limitazioni imposte dall'articolo 7 del Decreto Pisanu del 2005 (vale a dire la registrazione dei dati di chi accede a una rete senza fili).
Speriamo che liberalizzazione della rete Wi-Fi, resa diffusa, aperta e accessibile, sia un primo segnale di rinnovamento e innovazione.
Si tratta di segnali di cui il nostro Paese ha più che mai ha bisogno di dare a chi, come le multinazionali, deve decidere se investire in Italia.
La mia decennale esperienza dirigenziale a livello europeo proprio per una multinazionale mi permette di affermare che l'Italia in questo momento storico non ha più le condizioni di sistema per attirare capitali stranieri, fondamentali per il rilancio di una economia che nel nostro Paese cresce solo dell'1% annuo a fronte di una Germania che, nella stessa Europa, segna già in questo 2010 un più 2%", a concluso Roggero.
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