Secondo il capo economista del Fondo Monetario Internazionale Olivier Blanchard, la ripresa è destinata a rimanere debole negli Stati Uniti e in Europa. Gli stati dell'UE dovrebbero approntare piani "coerenti e credibili" di riduzione del disavanzo a medio termine.
La crescita economica negli Stati Uniti e in Europa resterà fragile. Lo ha affermato Olivier Blanchard, capo economista del Fondo Monetario Internazionale, in un'intervista al quotidiano francese Le Figaro.
Anche se la zona Euro ha registrato ultimamente una crescita superiore alle stime (4% nel secondo trimestre), non bisogna cantare vittoria troppo presto.
"Una rondine non fa primavera – ammonisce Blanchard – la pubblicazione dei dati elevati relativi all'Europa, e in particolare alla Germania, ha avuto una grande influenza sull'opinione pubblica. Ma le tendenze lorde rimangono le stesse".
L'economista ha ricordato che sono "i consumi e gli investimenti" a dover trainare la domanda. Ma essi "sono attualmente sottoposti a numerosi freni, in particolare la debolezza del sistema finanziario".
Secondo Blanchard, per ricominciare a crescere in modo forte i governi europei dovrebbero approntare piani "coerenti e credibili" di riduzione del disavanzo a medio termine, con misure in grado di convincere il mercato. "L'essenziale non è fornire un anno o delle cifre precise", ha spiegato, riferendosi ai piani per la riduzione del deficit a meno del 3% entro il 2013 dell'UE.
E per quanto riguarda il resto del mondo? Secondo Blanchard, se nel breve termine un rallentamento dell'economia Usa dovrebbe avere un impatto automatico sulla crescita asiatica, nel medio periodo le economie avanzate e quelle emergenti potrebbero arrivare ad uno "sdoppiamento" in seguito al rafforzamento della domanda interna di queste ultime.
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