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Meeting di Rimini, al centro le reti di impresa

Le reti di impresa sono state al centro di una tavola rotonda al Meeting di Rimini introdotta da Bernhard Scholz, presidente della Compagnia delle Opere.

Tecnologie
Le reti di impresa sono in grado di mettere le piccole e medie imprese nella condizione di raggiungere obiettivi comuni e dare competitività al capitale umano e sociale, in un sistema internazionale caratterizzato dalla prevalenza delle grandi imprese. Questo il contenuto principale di una tavola rotonda tenutasi ieri al Meeting di Rimini.
L'incontro, coordinato dal presidente della Compagnia delle Opere Bernhard Scholz, ha visto la partecipazione di Rosario Altieri, presidente dell'Agci, L'Associazione generale cooperative italiane, Stefano Berni, direttore generale del Consorzio per la tutela del Grana Padano, Marco Montagna del "Club libera impresa" e Renzo Sartori, presidente dell'Associazione Colog.
Ognuno dei partecipanti ha dato il suo contributo al tema, testimoniando come, nei diversi ambiti, la risposta organizzativa delle reti di imprese sia già una realtà.
"Il consorzio Grana Padano - ha spiegato Berni - svolge funzione di promozione, informazione, vigilanza e tutela contro le contraffazioni in favore dei propri associati ed usa un ‘marchio ombrello' che distingue e valorizza il prodotto. La rete assicura trasparenza sull'origine e la qualità del prodotto ed è perciò ritenuta credibile dal consumatore che chiede sicurezza, salubrità e qualità".
Sartori, invece, ha ricordato che l'associazione Colog è nata dall'intuizione dei fondatori che "le circostanze della vita sono per un imprenditore delle opportunità da cogliere e non dei problemi" e che "il lavoro rappresenta il punto con cui l'uomo capisce e misura il suo rapporto con la realtà". Così dalla necessità di partecipare ad un Matching (incontro tra aziende promosso annualmente dalla Compagnia delle Opere) è nato l'associarsi di imprese di logistica, con un marchio di qualità distintivo delle imprese associate. "All'interno dell'associazione - ha raccontato il manager veneto - si sono creati rapporti che hanno permesso a tutti di fare meglio il proprio lavoro, andando incontro anche ad esigenze di associati colpiti dagli effetti della crisi, mettendo in comune spazi di magazzino, sinergie operative, competenze, conoscenze, volumi da distribuire".
La cooperazione è forse la più nota fra le reti di imprese. Altieri ha messo in rilievo che l'Agci, che svolge funzioni di rappresentanza, tutela e promozione delle cooperative associate, "ha attivato una rete che consente di contrastare le grandi imprese, mantenendo ciascuna azienda la propria specificità". In particolare l'associazione mette a disposizione, attraverso alcuni consorzi, reti di acquisto, di vendita e di consumo, eliminando intermediazioni parassitarie. "Questo ci ha permesso - ha raccontato - di promuovere la vendita di prodotti delle cooperative sul mercato nazionale ed internazionale, fino in Russia".
Quella di Montagna è stata quasi una testimonianza personale. L'imprenditore ha raccontato l'inizio della propria attività imprenditoriale nell'azienda di famiglia creata dal nonno e proseguita dal padre, e l'importanza per lui della "rete" costituita dagli amici del padre, dopo la morte di questi, nel sostenerlo. "Io ero un giovane laureato - ha ricordato - e mi sono trovato a dover far proseguire un'importante attività, che si svolge nel ramo immobiliare con costruzioni realizzate in Italia ed all'estero". Montagna ha quindi raccontato della nascita del Club, che serve per "mantenere vivo, attraverso incontri, suggerimenti, momenti di scuola, quell'humus in cui un imprenditore possa trovare la possibilità di portare avanti il proprio mestiere".
Scholz ha quindi posto agli intervenuti domande sulle difficoltà incontrate da ciascuno all'interno della propria rete e su come esse sono state superate. Dalle risposte il presidente di CdO ha tratto poi delle indicazioni che ha così riassunto: "La rete si fa per obiettivi che da soli non si possono raggiungere. Occorre però che tali obiettivi siano fissati con certezza. Una rete valorizza sempre i singoli, non deve operare artificiosamente. È necessario rispondere alle circostanze e tale risposta, all'interno della rete, è data con maggiore intelligenza". L'economia, secondo Scholz, ha bisogno di volumi, di fatturato e da questo punto di vista la rete aiuta. "Lo scambio di esperienze all'interno del network permette infatti di acquisire know-how e capacità organizzative. Tuttavia non esistono modelli di rete, ma questa deve nascere da una riflessione sulla propria realtà".
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