Nulla di fatto nell'incontro di ieri tra Telecom Italia, governo e sindacati. Le trattative entreranno nel vivo domani. Sacconi: "non siamo vincolati alla data del 30 luglio".
L'incontro di ieri tra i vertici di Telecom Italia, il governo e i sindacati si è risolto con un nulla di fatto. Nessun accordo raggiunto in merito ai 3700 licenziamenti che la società ha, per il momento, congelato: il tavolo ha discusso piuttosto delle difficoltà dell'azienda e sui problemi che generano gli esuberi. La trattativa riprenderà domani, 22 luglio, quando si entrerà più nel vivo della vicenda. Il ministro del lavoro Maurizio Sacconi ha commentato: " è difficile pensare a una conclusione sulla vicenda degli esuberi Telecom entro fine mese, anche se non bisogna porre limiti alla provvidenza". Ma il ministro si dice convinto che le trattative possano proseguire anche dopo la fine del mese: "non c'è fallimento se entro la fine del mese l'accordo non c'è. Non siamo vincolati alla data del 30 luglio". Ma intanto, i sindacati sono preoccupati: "il tempo stringe - commenta Enrico Miceli di Slc-Cgil - la scadenza ravvicinata non aiuta, il governo ancora non ha detto la sua e 10 giorni sono davvero pochi. Purtroppo Telecom Italia immagina di ridimensionarsi, lo stato della rete e degli investimenti desta preoccupazione. Come sindacati siamo contrari ai tagli di personale anche perché l'azienda si indebolirebbe in settori strategici". Non resta che attendere l'incontro di domani per eventuali sviluppi.
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