Diana Bracco assicura che la questione della governance di Expo 2015 sarà risolta "entro fine luglio". E poi si lamenta dei vincoli imposti alla società dalla manovra finanziaria.
All'indomani del Consiglio d'Amministrazione che ha visto
le dimissioni di Lucio Stanca dall'incarico di amministratore delegato, torna a parlare
Diana Bracco, presidente di Expo 2015 S.p.A. Per assicurare che la spinosa questione della governance sarà risolta
"entro fine luglio".
A breve verrà infatti convocato un altro CdA per decidere il dopo-Stanca: non è ancora chiaro se a sostituire il manager sarà un nuovo amministratore delegato o se la sua figura verrà sostituita da un
direttore generale.
Ma l'altro tema all'ordine del giorno è l'impatto della
manovra finanziaria sull'organizzazione di Expo.
"Ci preoccupa il drastico contenimento dei costi" dell'
articolo 54 della manovra, ha affermato la Bracco.
In particolare, la presidente si scaglia contro la norma che impone alla società di
non spendere più del 4% dei fondi statali per la gestione corrente: "come impresa industriale se tu fai il 7% sei bravo. Questa è un'impresa diversa, il 4% è francamente poco" commenta.
Sul tema dei finanziamenti "dobbiamo avere dei chiarimenti e farci venire delle idee" ha poi affermato in merito all'ipotesi che anche gli altri soci, oltre al Tesoro, partecipino pro-quota alle spese correnti.
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