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Google in Cina continuerà a combattere, anche da sola

Eric Schmidt, il Ceo di Google, ha detto di non essere sorpreso dal fatto che nessuna altra società della Silicon Valley abbia seguito l'esempio di Google o appoggiato apertamente il suo operato.

Tecnologie
Google è fermamente convinta della propria decisione di lasciare la Cina, e non è sorpresa dalla mancanza d'appoggio da parte delle altre società della Silicon Valley. Questa l'estrema sintesi del pensiero di Eric Schmidt, amministratore delegato della società di Mountain View, intervenuto ad un incontro all'American Society of News Editors.
Dopo l'abbandono delle proprie attività nel paese asiatico, Google in effetti non ha incassato l'appoggio di altre aziende: pochi si sono pronunciati sulla vicenda e nessuno ha seguito il suo esempio.
"É andata come ci aspettavamo. Google è una società insolita", ha commentato Schmidt. "I principi base della società sono stati definiti appena siamo scesi in campo – ha proseguito l'ad - le altre aziende o non sono d'accordo con questi principi oppure, cosa più probabile, sono d'accordo ma non possono concretamente fare come noi".
In ogni caso, Google non si da per vinta nei confronti della disputa con Pechino, e afferma di voler continuare a lottare da sola: "è una battaglia. Sappiamo che c'è un gruppo ragionevolmente vasto di persone in Cina che cerca informazioni non censurate" ha affermato ancora Schmidt, che si è detto incerto su come si potrà concludere la vicenda.
Dallo scorso 22 marzo, le ricerche degli internauti cinesi sul motore americano sono reindirizzate al server di Hong Kong.
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