Come migliorare la collaborazione tra Università e imprese, la ricetta del M.I.T. presentata a Milano da Jack Turner: occorre più collegamento impresa-ricerca. Al via progetto internazionale.
Con la
crisi si rischia il
ritardo tecnologico di un anno secondo un'elaborazione della
Camera di commercio di Milano su un'indagine su quasi
700 imprese a fine 2008. Ora occorre promuovere l'
alleanza tra università e imprese per la ricerca.
Già oggi le università lombarde mettono le imprese al primo posto tra i protagonisti della ricerca. Non solo perché finanziano il
70% di tutti i fondi universitari alla ricerca compresi quelli pubblici ma contribuiscono anche alla produttività dei ricercatori. Fanno meglio quelli che collaborano all'esterno con
18 pubblicazioni in media in cinque anni,
un brevetto, una
impresa spin off nata dalla ricerca nel 15% dei casi. Percentuale ridotta che significa che i progetti vanno quasi sempre in trasferimento tecnologico alle imprese senza bisogno di creare altre realtà. Anche perché sono le imprese a spingere sui nuovi temi, 17% dei progetti contro il 9% di quelli dei ricercatori.
Ma nel confronto internazionale in Lombardia esistono dei limiti. Nel paragone con l'
università cattolica belga di Leuven risultano gruppi di lavoro più piccoli, 6 contro 15 persone, docenti più anziani di 6 anni, meno pubblicazioni, 18 rispetto a 30, budget inferiori, 200 rispetto a 460, internazionalizzazione limitata, un terzo dei progetti contro la metà. Ma anche meno spin off, 15% contro 40%, e meno propositivi verso le imprese, 40% contro 45%. Emerge dalla ricerca sul trasferimento di conoscenza nella prospettiva dei centri di ricerca e delle università realizzata sul settore scientifico e ingegneristico della Lombardia nel 2009 dalla camera di commercio di Milano e dal politecnico su 175 ricercatori.
A Milano presso la Camera di commercio ha sede l'
Agenzia per l'Innovazione. Si tratta di un'agenzia nazionale istituita con la legge finanziaria 2006 che ha la missione di accrescere la capacità competitiva delle piccole e medie imprese e dei distretti industriali attraverso la diffusione di nuove tecnologie e delle relative applicazioni industriali e di promuovere l'integrazione fra il sistema della ricerca e il sistema produttivo attraverso l'individuazione, la valorizzazione e la diffusione di nuove conoscenze, brevetti ed applicazioni industriali prodotti su scala nazionale e internazionale. L'Agenzia è
ente di diritto pubblico autonomo sottoposta alla vigilanza del Ministero per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione.
Al via il
Progetto Alta Formazione Manageriale Valorizzazione della Ricerca Pubblica. Promosso dall'Agenzia per la diffusione delle tecnologie
per l'innovazione per incrementare la capacità operativa dei technology transfer office (TTO) e degli industrial liaison office (ILO) di Università, EPR e Agenzie regionali e locali, destinato agli addetti degli uffici TTO/ILO di Università, EPR, Agenzie regionali/locali, parchi scientifici e tecnologici e delle varie tipologie di bridging institutions. Il progetto è articolato su
tre fasi: corsi propedeutici full immersion di formazione in lingua inglese della durata di due settimane, stage dei formandi selezionati nell'ambito del corso, della durata di circa 2-3 mesi, presso ILO/TTO di istituzioni, università, enti stranieri di alta specializzazione e qualificazione ovvero strutture di alta professionalità italiane specializzate nelle tematiche connesse al TT); follow up.
Le
4 edizioni 2009 del corso propedeutico hanno coinvolto 58 partecipanti, provenienti da università (25), enti di ricerca (20) e altre organizzazioni di TT (13). La distribuzione per provenienza geografica è la seguente: 28 Nord, 17 Centro, 15 Sud e Isole. Le prossime edizioni del corso si terranno nella
primavera 2010. Gli stages all'estero sono iniziati nel settembre 2009. Per informazioni cliccare
qui.
È intervenuto presso la Camera di commercio anche
Jack Turner, direttore dell'ufficio del
Massachusetts Institute of Technology, leader internazionale del trasferimento dei brevetti tecnologici nati dalla ricerca universitaria alle imprese. "Con questa iniziativa promuoviamo un settore importante per la competitività delle imprese e dell'economia a livello internazionale, proprio in un momento in cui la crisi rischia di avere un impatto negativo sulla modernizzazione.– ha dichiarato
Renato Ugo, presidente dell'Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l'innovazione -. Un progetto ampio e qualificato che coinvolge le punte avanzate della nostra ricerca, in grado di creare nuovi ponti e occasioni di collaborazioni internazionali".
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