Google poteva proporre anche una cifra minore per l’acquisto di YouTube. Il prezzo del repository online, al momento dell’offerta, sarebbe stato tra i 600 e 700 milioni di dollari. Molto meno, quindi, degli 1,65 miliardi di dollari sborsati da Google ma che ha lasciato fuori dalla competition Yahoo e Microsoft.
Il
Ceo di
Google,
Eric Schmidt, ha dichiarato durante la sua deposizione al
processo Viacom-YouTube che il
prezzo pagato dalla sua azienda per il popolare sito di video online è stato
volutamente esagerato. YouTube all’epoca valeva
tra i 600 e i 700 milioni di dollari ma Google se lo aggiudicò per
1,65 miliardi.
La ragione per un esborso così maggiore è da imputarsi al fatto che, se Google non avesse gonfiato l’offerta, probabilmente si sarebbe scatenata un’
asta al rialzo con qualche
concorrente importante come Microsoft o
Yahoo.Ad oggi, YouTube resta un investimento dotato di
grandissimo potenziale, per la maggior parte, però, ancora
inespresso: da tempo Google sta cercando di
monetizzare con il sito, ma invano.
La spesa per l’acquisto e il mantenimento di YouTube potrebbe anche aumentare se i giudici daranno ragione a
Viacom che ha
citato il sito, e quindi anche Google, per
violazione del copyright.
Pare che, infatti, i dipendenti di YouTube abbiano pubblicato materiale video protetto dai diritti d’autore, sotto l’egida di Google che ne era al corrente ma ha lasciato fare.
La tesi di Viacom è che si caricasse
materiale “di valore” su YouTube per aumentarne il prestigio, il traffico di utenti e quindi la popolarità.
Dal lato opposto YouTube risponde con le sue
iniziative di tutela del copyright sui video caricati dagli utenti, dichiarandosi
innocente.
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