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Assinform: la crisi blocca l'innovazione

Il Rapporto Assinform 2009 ha messo in luce le conseguenze che la crisi globale sta avendo in Italia: i tagli e i cali nell'economia, soprattutto nel settore It, stanno conducendo verso un taglio dell'innovazione: questa reazione alla crisi potrebbe però peggiorare la situazione e bloccare l'avanzamento del Paese.

Tecnologie
La crisi globale incalza e l'Italia blocca la sua modernizzazione, rischiando di ostacolare la sua rinascita. E' questo il quadro che delinea il Rapporto Assinform 2009, giunto alla quarantesima edizione e presentato oggi a Torino nell'ambito del Tosm (Salone professionale dell'Ict).
“La discesa della domanda d'Information Technology a -5,9%, che come indicano le nostre stime registreremo a fine 2009, salvo correzioni in corso d'opera, rappresenterà il peggior risultato dell'informatica italiana nella sua storia” ha affermato il Presidente di Assinform Ennio Lucarelli, nella sua relazione di apertura al convegno a cui hanno preso parte Luigi Mastrobuono Capo di Gabinetto del Ministero dello Sviluppo Economico, Renato Bellavita, vice Presidente della Sezione Ict dell'Unione Industriali di Torino, Carlo Bonomi Presidente del Terziario di Assolombarda, Giancarlo Capitani, AD di NetConsulting.
Questo il quadro che emerge dai dati diffusi: il taglio dei budget It riguarda tutti i settori economici e la Pubblica Amministrazione. I cali sono profondi nei maggiori compratori di It, come le banche che tagliano di -9% e le aziende industriali di - 4,9%. La scure cala anche nei settori più innovativi, come le Tlc che scendono a -11% e i Media a -8,1%, entrambi eredi di un trend in rallentamento dovuto ai fenomeno di razionalizzazione. Tagli sull'innovazione anche da parte di quei settori che avrebbero maggiormente bisogno di interventi di modernizzazione: per i Trasporti la domanda It scende di -7,0%, Distribuzione - 6,5% , Assicurazioni -2,9%. Anche la spesa consumer non sfugge alla crisi e nel 2009 passerà a registrare, dopo il boom degli ultimi anni, un segno negativo, dell'ordine di -3,5%. Per la Pubblica Amministrazione continua la discesa della spesa già registrata negli anni scorsi, ma con la novità del tasso negativo segnato per la prima volta dagli Enti Locali, dell'ordine di -1,7%. Sempre in ambito pubblico si salvano le utilities, per le quali si valuta una crescita della spesa It dell'ordine di +3,8%. Il mistero è in gran parte spiegato dal mercato protetto in cui operano queste aziende, sostenuto da regimi di monopolio ancora in atto. Secondo Lucarelli il taglio sull'innovazione potrebbe avere la sola conseguenza di incrementare il divario con i paesi concorrenti, compromettendo la ripresa economica.Nel 2008, la domanda mondiale It ha segnato una crescita globale del 4,8% appena un punto in meno dell'anno prima, con il mercato Usa a + 3,3%, l'Europa + 3,8%, l'area Asia-Pacifico + 7,2% e il complesso dei paesi del resto del mondo +9,3%. Nel confronto europeo, la dinamica del mercato italiano dell'It (+0,8%) è risultata inferiore a quelle di Regno Unito (+3,2%), Germania (+3,4%), Francia (+3,4%) e Spagna (+4,9%).
Al Governo Lucarelli ha chiesto una decisa svolta sull'innovazione con urgenti contromisure: detassazione degli utili delle imprese investiti in innovazione digitale; incentivi all'innovazione inseriti in ogni iniziativa del piano anticrisi; fondi nazionali Fas, Fondo Aree Sottoutilizzate, per finanziare Industria 2015 da cui far partire l'atteso progetto It e lanciare nuovi programmi, in particolare il Piano e-Government 2012, il Fondo Ricerca e Competitività; un impegno sullo sviluppo dell'e-commerce che aiuti le Pmi italiane ad affrontare nuovi mercati; la ripresa della strada delle liberalizzazioni e del superamento dei monopoli.
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