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Symantec pubblica l’Internet Security Threat Report XIV

Symantec ha pubblicato l’Internet Security Threat Report XIV: l’Italia sale nelle classifiche EMEA dell’illegalità informatica per numero di attività malevole registrate, per origine degli attacchi informatici e per numero di computer “bot infected”.

Tecnologie
Symantec ha pubblicato l'Internet Security Threat Report XIV: fra i risultati alcuni cambiamenti in graduatoria per quel che concerne l'Italia e il rapporto con l'illegalità informatica. Il report, presentato su base annuale, analizza l'intero anno 2008 e raccoglie i dati provenienti da milioni di sensori internet, ricerche e monitoraggio attivo delle comunicazioni degli hacker, fornendo una panoramica globale dello stato attuale della sicurezza online.
In particolare, rispetto al 2007, l'Italia passa dal 5° al 4° posto per numero di attività malevole registrate, dal 7° al 5° tra i Paesi da cui hanno origine gli attacchi informatici e dal 4° al 3° per numero di computer "bot infected", ossia computer nei quali i cyber-criminali si sono insinuati per assumerne il controllo e usarli come "ponte" per lanciare attacchi informatici di vario tipo.
A influenzare le variazioni dell'Italia, tuttavia, contribuisce soprattutto la minore incidenza che i fenomeni registrati hanno avuto in altri Paesi rispetto al 2007. Oltre a dati quantitativi, il report pubblicato da Symantec mette in luce il contesto nel quale si muovono gli hacker: l'accessibilità delle applicazioni Web, unitamente alle onnipresenti vulnerabilità facilmente sfruttabili che le caratterizzano, ha contribuito anch'essa alla diffusione delle minacce durante lo scorso anno. E' evidenziato infatti come gli attacchi provenienti dal web rimangano il principale vettore delle attività malevole su internet, mentre gli attaccanti sono più che mai concentrati sul tentativo di conseguire guadagni economici dagli utenti finali colpiti.
Lo studio pone in luce anche il fatto che l'economia sommersa non sembra aver risentito minimamente della crisi economica globale, ma appare più prospera e fiorente che mai. Ad esempio, le carte di credito con bande magnetiche vergini possono essere prodotte in un certo Paese, inviate in un secondo Paese per la copia delle informazioni rubate, e quindi spedite nei Paesi di origine dei dati sottratti. Le organizzazioni criminali specializzate nella distribuzione di codici malevoli e nella gestione di siti web malevoli hanno riscosso un tale successo da essere accreditate di quasi la metà degli attacchi di phishing verificatisi in tutto il mondo nel 2008.
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