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Il primo giorno di Smau

Il 50% delle PMI e il 25% delle grandi imprese fanno fatica a seguire l'onda dell'innovazione. Cresce però la consapevolezza nel management delle aziende che il ruolo dell'ICT giochi un ruolo di peso per vincere le sfide.

Tecnologie
L'innovazione passa da un cambiamento culturale. Innovazione che fa da filo conduttore della 45esima edizione di Smau, oggi nel suo giorno di apertura,  con il 60% dei partecipanti rappresentato da novità che si affiancano ai punti fermi della manifestazione, dai business partner alle aziende ospiti.
"Per competere sul mercato il nostro Paese ha la necessità di un cambiamento culturale", ha sottolineato l'Amministratore Delegato di Smau, Pierantonio Macola. Le tecnologie da sole non possono fare la differenza".
"Siamo convinti, ha proseguito macola, nonostante alcuni segnali positivi, ed eccellenze tutte italiane, che la distanza che divide domanda e offerta sia, ancora oggi, rilevante. Per questo, si rende necessaria un'azione culturale, con l'obiettivo di aumentare la consapevolezza dell'importanza strategica delle ICT nella nostra classe manageriale, imprenditoriale e politica".
Su una superficie che occupa 35.000 mq dove sono presenti 483 espositori, Smau prevede di accogliere circa 50.000 visitatori professionali. Stamattina la manifestazione si è aperta con il convegno di apertura che ha visto la partecipazione a fianco di Pierantonio Macola, dell'Amministratore Delegato di Fiera Milano Claudio Artusi, del Presidente e del Coordinatore degli Osservatori ICT e Management della School of Management del Politecnico di Milano rispettivamente Umberto Bertelè e Andrea Rangone, del Presidente del Consiglio Comunale di Milano, Manfredi Palmeri.
Artusi ha sottolineanto come "questa manifestazione sia il paradigma del nostro modo di fare fiere. Non è più una normale rete dove sono presenti solo il venditore e l'acquirente, l'espositore e il visitatore. Ma è una rete attiva che genera valore.".
La School of Management del Politecnico di Milano, presente durante la manifestazione in diversi convegni, in cui saranno presentati i risultati di 24 Osservatori, ha presentato il suo nuovo rapporto sulla relazione tra ICT e imprese italiane.
"Mai come oggi - ha sottolineato Umberto Bertelè - in una situazione di congiuntura economica e finanziaria negativa, è importante acquisire questa consapevolezza, non solo nelle grandi aziende dove la strada sembra maggiormente tracciata, ma anche nelle piccole e medie che, come sappiamo, sono l'ossatura portante del nostro sistema produttivo".
I risultati dell'analisi del Politecnico condotta su un campione di oltre 700 PMI italiane e di 100 grandi imprese evidenziano che il 50% delle PMI e il 25% delle imprese di grandi dimensioni sono ancora in fase di stallo e poco pronte all'innovazione, passando dalle ICT. La  situazione sta però cambiando. Nelle imprese più grandi questa consapevolezza ormai riguarda il 40% del campione. Esiste poi una situazione intermedia formata dal 30% di PMI e dal 35% di big company nel quale esistono squilibri interni che rischiano di bloccare lo sviluppo o perché il vertice è poco sensibile all'innovazione tramite lo sviluppo dell'ICT oppure a causa di un IT manager troppo conservativo o temporeggiatore.
E da Manfredi Palmeri arriva una sfida per una Milano capitale dell'innovazione che guarda a Expo 2015 con Smau parte integrante di una strada da percorrere insieme dal 2008 al 2015.
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