Secono il rapporto OpenSignal, in Italia il servizio è disponibile per il 60,6% del territorio con velocità media di connessione intorno ai 29 Mbps
L'accesso alle
reti Lte si diffonde nel mondo: per gli utenti mobile di 16 Paesi è ormai disponibile nell'80% delle occasioni d'uso, mentre non molto tempo fa toccavano questa soglia di disponibilità solo undici nazioni.
In Italia il servizio è disponibile per il 60,6% del territorio con velocità media di connessione intorno ai 29 Mbps che ci pone al 16mo posto nellaclassifica globale e al decimo in Eruopa.

È quanto emerge dal report
State of Lte di Open Signal, basato su rilevazioni effettuate fra inizio gennaio e fine marzo di quest'anno e che ha raccolto dati da oltre 558mila smartphone in 75 Paesi. Una fotografia aggiornata dell'evoluzione delle reti Lte nel mondo, che segna apprezzabili progressi rispetto al periodo del precedente monitoraggio (il trimestre luglio-settembre del 2016).
Questa tecnologia ha oggi raggiunto
più di 75 nazioni, ma dall'analisi sono state escluse quelle foriere di dati troppo esigui e quindi privi di valore statistico. E mentre l'anno scorso in ben 31 Paesi l'accesso alla rete 4G non raggiungeva il 60% di disponibilità, oggi versano in questa condizione soltanto 19 contesti nazionali. È cambiata anche la
classifica della availability dell'Lte, pur con la conferma della
Corea del Sud e del
Giappone sui due gradini più alti del podio, rispettivamente con il 96,4% e il 93,5% di disponibilità.
Seguono la
Norvegia, gli
Stati Uniti e
Hong Kong (scalzando dai rispettivi posti Lituania, Hong Kong e Paesi Bassi), ma quel che più interessa alle nostre latitudini è il progresso dell'
Italia, passata dal 54% al 60,6% di availability nel giro di pochi mesi.
Un bel passo avanti nella classifica della availability del primo trimestre 2017 è quello compiuto dall'
India, grazie al lancio di una nuova offerta commerciale di Reliance Jio che ha migliorato di dieci punti percentuali questo parametro di valutazione. Il Paese è al quindicesimo posto, mentre debuttano in top-10 Taiwan e l'Ungheria, con percentuali superiori all'83%.
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