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Suse, ecco l'Open Open Source company

Il Ceo di Suse riconosce la necessità di aprirsi al mondo esterno assicurando la capacità di integrazione in un ambiente eterogeneo e diversificato

Cloud
Prosegue il percorso di estensione e consolidamento delle soluzioni Suse in ambito Enterprise e Cloud. Nel corso di SuseCon, l’evento internazionale di Washington che ha visto la partecipazione di un folto pubblico di partner e clienti, il software vendor Open Source ha illustrato la strategia e le iniziative che hanno l’obiettivo di mettere a punto infrastruttture software defined sempre più potenti e flessibili. Un percorso sostenuto anche dall’evoluzione societaria, che vede oggi Suse parte integrante dell’universo Micro Focus, dove peraltro è confluita recentemente la divisione software di Hpe. "L’appartenenza a un gruppo con una dimensione di questo rilievo, ha affermato Nils Brauckmann, Ceo di Suse, assicura nuove opportunità di sviluppo e innovazione, aprendo percorsi inediti e più che mai interessanti".

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Brauckmann rivendica la centralità dell’Open Source nella trasformazione del data center e nella migrazione verso un ambiente enterprise sempre più smart, in grado di rendere le infrastrutture – di computing, storage e networking – resilienti e flessibili, con l’obiettivo di aiutare le aziende a mettere a punto un It di gran lunga più efficiente rispetto al passato. Linux è il denominatore comune che accompagna questa transizione, piattaforma che va a supportare tutte le evoluzioni ultime in logica software defined basate su OpenStack.

Il Ceo di Suse, pur sottolineando la strategicità dell’Open Source, pone l’accento sull’importanza di essere aperti per poter integrare tecnologie di derivazione diversa che possono consentire la creazione di un ambiente ottimizzato in grado di intercettare il meglio dell’offerta tecnologica presente sul mercato. Ecco quindi, che Brauckmann definisce Suse come Open Open Source company, ovvero un’azienda con un DNA Open che, pur rendendo disponibili tecnologia state of the art per il mondo enterprise, riconosce la necessità di aprirsi al mondo esterno assicurando capacità di integrazione in un ambiente eterogeneo e diversificato.

Crediamo che la costruzione di nuove piattaforme evolute seguirà inevitabilmente una logica best of breed, che permetterà alle aziende di assemblare le migliori tecnologie in ogni singola dimensione e layer infrastrutturaele e di piattaforma”.
La nostra crescita, dice Brauckmann, è sempre stata sostenuta da una filosofia Open Source, un modello che ha dato prova di essere più avanzato rispetto alla logica proprietaria che ha contraddistinto l’IT enterprise più tradizionale. Oggi, l’Open Source, non è più in discussione, ma per poter essere riconosciuti come soggetti abilitanti la trasformazione complessiva del data center occorre avere una visione complessiva, che comporta, per l’appunto, la capacità di assimilare e integrare componenti di derivazione eterogenea presenti nei diversi assett infrastrutturali".

Gli elementi grezzi su cui lavorare sono le componenti che vengono messe a punto dall’Open Source Foundation, i tasselli che permettono di elaborare le proposte tecnologiche più avanzate per il mondo enterprise. OpenStack è il punto di rifermento che ha permesso di formulare un’offferta software defined, prima a livello di computing, poi a livello di storage. Su questi due layer Suse è oggi in grado fornire risposte esaustive e performanti, che innalzano l’indice di scalabilità delle diverse soluzioni e che accompagnano gli utenti verso la creazione di una ambiente sempre più smart, dove la vera novità è la disintermediazione o disaccopiamento tra compoenente hardware e software, logica che permette di avere quella flessibilità che l’IT ha sempre cercato di raggiungere senza mai averla raggiunta compiutamente.

E’ vero, siamo in presenza di un mondo complesso. Le aziende sono alla ricerca di nuovi modelli di business e ottimizzazione dell’esistente. Tutto questa richiesta di innovazione ricade sull’IT che deve cercare di trovare risposte per supportare la trasformazione. Si devono fare delle scelte, si devono individuare le linee guida, a livello tecnologico, che possono accompagnare questo percorso. Il solco di questo percorso, è ormai tracciato, ed è nel segno dell’Open Source, anzi dell’Open Open Source”, dice Brauckmann.

Serve accelerare lo sviluppo delle differenti soluzioni infrastrutturali. In questo senso il Ceo ritiene che sia opportuno individuare tecnologie Open Source che possano ottimizzare e valorizzare quanto sviluppato da Suse. “E’ arrivato il momento di integrare lo sviluppo interno a quello esterno, individuando sul mercato soluzioni che possano complementare quanto da noi sviluppato”. Si apre, quindi, un nuovo capitolo ispirato a micro acqusizioni di realtà che operano nel mondo Open Source. Un esempio, annunciato nel corso di SuseCon, è quello dell’acquisizione di OpenAttic, tecnologia di storage management basata su Ceph che va per l’appunto a integrarsi con il framework di Enteprise Storage Management di Suse. “Crescita organica e acquisizione di best of breed tecnologico è la logica su cui si costruirà il futuro di Suse”, conclude Brauckmann.
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