La società nordeuropea punta sulla piattaforma Playground per legarsi maggiormente agli sviluppatori.
Nel mercato della Bi,
Qlik ha avuto un ruolo di precursore nel campo della
discovery e visualizzazione dei dati, ma negli ultimi anni ha dovuto subire la spinta concorrenziale non solo dei big del settore (Oracle, Sap, Sas), ma anche di attori di nicchia come Tableau.
Non volendo riposare sugli allori, la società di origine svedese ha puntato su un’articolata strategia di cambiamento, fondata sull’uscita dalla Borsa e sulla
cessione al fondo d’investimento
Thoma Bravo, per circa 3 miliardi di dollari. L’iniezione di capitale è servita per costruire un’agenda più ambiziosa, con l’obiettivo di arrivare a diffondere la Bi a tutti i livelli delle imprese.
Chiaramente, l’intento ha richiesto un consistente lavoro in termini di user experience, per consentire un utilizzo agevolato a ogni categoria di operatori, non più soltanto gli specialisti e i data scientist, ma anche figure di marketing, commerciali o tecnici di impianto: “
Democratizzazione del dato e smart visualization con opportuni storytelling sono passi fondamentali per passare dal vecchio concetto del reporting a quello delle app – ha sottolineato
Rosagrazia Bombini, Vp & Managing Director di Qlik Italia -. Le nostre soluzioni servono per rendere gli analytics fruibili da tutti i livelli dell’azienda, a cominciare da chi deve prendere rapidamente decisioni sia strategiche che operative”.
La logica delle app per coinvolgere il business
Questa visione olistica passa per un’apertura massima della piattaforma di riferimento, ivi compresi gli
sviluppatori, ai quali si indirizza l’ultima evoluzione, battezzata
Playground, concepita per supportare la creazione rapida di prototipi analitici e dataviz, basati su grandi volumi di dati. Attraverso Api e Sdk, inoltre, viene garantito l’accesso al motore di indicizzazione associativo
Qix, così come a un’ampia varietà di strumenti di visualizzazione. La piattaforma potrà servire per sviluppare applicazioni anche molto specifiche e soprattutto contestualizzate in rapporto ai processi di business. Una versione gratuita di Playground è già disponibile per gli sviluppatori, secondo un modello di preview già sperimentato con QlikSense.
Un altro asse portante dell’evoluzione di Qlik è quello del
cloud, un terreno sul quale l’azienda si è mossa in passato con relativa prudenza. Negli ultimi tempi, sono state proposte Api per interconnettere e sincronizzare le istanze non solo sui server delle imprese o nei cloud privati, ma anche sulla piattaforma
Aws di Amazon. L’obiettivo a cui tendere è quello del cloud ibrido, nel quale assicurare l’orchestrazione delle implementazioni, la sicurezza, l’accessibilità dei dati e le certificazioni necessarie.
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