Motore associativo, servizi cloud e capacità di comparazione confluiscono in una piattaforma self-service di utilizzo intuitivo.
Nel variegato mondo della business intelligence,
Qlik può essere considerata fra i più neri nel campo della
visualizzazione e
discovery dei dati, oltre che dell'utilizzo della tecnologia
in-memory. Il suo posizionamento ha portato a una costante crescita della base di clienti, per lo più orientati all'utilizzo dei suoi strumenti per esigenze e attività specifiche di
analisi e
reportistica.
Negli ultimi anni, il panorama si è evoluto sia dal punto di vista competitivo che tecnologico. L'azienda ha dovuto adattarsi e lo ha fatto innanzitutto cambiando nome (in precedenza si chiamava Qlikview) e poi adeguando l'offerta anche con l'ambizione di migliorare il livello di riconoscimento da parte delle medie e grandi aziende.
Nell'attuale fase di sviluppo, la
business intelligence appare uno di quei temi tecnologici destinati a

uscire dalla visione e dal controllo dei responsabili It, per diventare terreno di utilizzo anche da parte di alcune
linee di business, in particolare il marketing e l'area vendite. Fin dalle proprie origini, Qlik ha sviluppato la volontà di rendere i principi di visualizzazione dei dati, reporting e data storytelling alla portata anche dei business manager: "
Abbiamo voluto spingere soprattutto sul concetto di Bi in modalità self-service - conferma
Rosagrazia Bombini, Vp e managing director per l'Italia di Qlik -
grazie al nostro motore di associazioni, che crea automaticamente relazioni tra i dati in un ambiente multisource e multiformato".
Il passo fondamentale in questa direzione è stato compiuto con l'arrivo di
Qlik Sense, prodotto composto dal client gratuito di esplorazione di visualizzazione dei dati Qlik Sense
Desktop e da Qlik Sense
Enterprise, presentata come una
piattaforma globale di Bi per le aziende, con caratteristiche specifiche come l'approccio multi-terminale.
Quest'ultima gamma di strumenti si è recentemente arricchita di un servizio
cloud, che consente di creare applicazioni Qlik Sense e poi di visualizzarle in ambienti esterni: "
Uno dei punti chiave di questa offerta - ha puntualizzato
Rick Jackson, chief marketing officer della società -
è la capacità di favorire la collaborazione la condivisione delle applicazioni, anche senza disporre dello strumento desktop per aprire, editare ed esportare le dashboard". Anche la funzione di condivisione viene offerta in una forma gratuita, con limite a cinque utenti.
In parallelo a Qlik Cloud, viene messo a disposizione anche un servizio di tipo
data-as-a-service, che offre accesso a una biblioteca di dati ricavati da fonti esterne, manutenuti dal costruttore e ai quali le aziende possono aggiungere i propri: "
Gli utenti possono cercare dati pubblici standardizzati, per effettuare comparazioni, test e verifiche - riprende Bombini -
Per poi visualizzarli e comprenderne le associazioni e relazioni chiave".
Inevitabilmente, Qlik non può non essere attiva anche sul fronte degli
strumenti analitici. Qui di recente è arrivata una piattaforma destinata agli sviluppatori.
Qlik Analytics Platform si propone di supportare lo sviluppo e la creazione di applicazioni analitiche personalizzati e orientati sui dati. Essa può essere utilizzata anche per estendere la portata delle strategie di business intelligence a
partner e
clienti delle aziende, favorendo la collaborazione e l'integrazione proprio grazie ai dati.
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