Sono sempre di più le imprese, anche italiane, che scelgono i servizi di cloud pubblico o potrebbero farlo in futuro. I risultati di una ricerca pan-europea
Sono sempre di più le imprese, anche italiane, che scelgono i servizi di cloud pubblico o potrebbero farlo in futuro. Ad affermarlo è una recente ricerca commissionata da Barracuda Networks a Techconsult,
che ha coinvolto 10 stati europei (Austria, Belgio, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Olanda, Polonia, Spagna e Svizzera)
interpellando 900 specialisti IT, di cui 100 in Italia. Dall’indagine emerge che la nuvola pubblica si sta rapidamente diffondendo in Italia e Spagna, mentre restano scettiche Germania, Austria e Svizzera. Questa significativa differenza dipende dalle caratteristiche del tessuto imprenditoriale:
le realtà che vedono prevalere le organizzazioni di piccole e medie dimensioni e che sono state maggiormente colpite dalla crisi economica, preferiscono la nuvola pubblica per ragioni quali l’efficienza dei costi, la flessibilità e la semplificazione.
“Siamo di fronte a una maggiore propensione verso i servizi di cloud pubblico, segnale di un atteggiamento più pragmatico a seguito di una fase di incertezza,
ha commentato Wieland Alge, General Manager EMEA di Barracuda. Non c'è quasi nessuna organizzazione che ignori i potenziali benefici in termini di costi, flessibilità e scalabilità associati alla nuvola".
Ecco le principali tendenze emerse dall’indagine a livello europeo, con particolare attenzione alla realtà italiana:
- Le unità di business hanno voce in capitolo: Nel vecchio continente è soprattutto il reparto IT a promuovere l'utilizzo dei servizi di cloud pubblico nella maggior parte delle aziende (54%), seguito dai responsabili delle business unit (30%). Solo un intervistato su cinque (21%) ritiene che i dipartimenti acquistino servizi cloud senza un coordinamento con il reparto IT. L’Italia è in linea con l’andamento europeo su tutti i fronti, con un'unica significativa differenza. Nelle aziende del Belpaese, il management promuove meno che nel resto d’Europa l’adozione del cloud pubblico (9% contro una media europea del 30%).
- Riduzione dei costi vs timori per la sicurezza: Le opinioni sul cloud pubblico sono influenzate in tutta Europa da una serie di fattori. Il 58% degli intervistati ritiene che permetta di risparmiare sui costi, mentre il 40% crede che possa aumentare la flessibilità e la scalabilità. Poco più della metà degli IT Manager coinvolti afferma che la sicurezza sia uno dei principali timori quando si implementa un servizio di cloud pubblico, il 39% sostiene che esistano problemi di compliance e il 35% non vuole rinunciare al controllo. Nuovamente, l’Italia non fa eccezione, ma rispetto agli altri Paesi, la sfiducia generale verso questo genere di servizi è meno rilevante (6% contro una media europea del 18%).
- La sicurezza è una preoccupazione che riguarda sia il cloud sia i dispositivi on-premise: La maggioranza degli intervistati (66%) non pensa che le informazioni aziendali siano più tutelate nella propria infrastruttura.
- Collaborazione e Cloud vanno di pari passo: Scambio e trasmissione dei dati (38%), messaggistica (34%) e storage (34%) sono le aree in cui gli intervistati si dichiarano più propensi all’adozione del cloud pubblico, mentre solo il 24% degli specialisti IT coinvolti prevedono di utilizzare il cloud per la sicurezza.
- La sicurezza è d'obbligo: Al fine di proteggere i servizi cloud, oltre la metà degli intervistati ha in programma l’implementazione di soluzioni di sicurezza aggiuntive rispettivamente per la rete (57%) e le applicazioni (53%). Solo il 18% risulta inattivo su questo versante. L’Italia è in linea con il resto d’Europa.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di
ImpresaCity.it iscriviti alla nostra
Newsletter gratuita.