La divisione software dell’indiana Zoho sta portando concetti nati nel mondo delle grandi aziende verso realtà più piccole, con un’aggressiva politica commerciale, sposata in toto dal distributore italiano.
passato le soluzioni di vendor come Ca, Bmc, Ibm o Hp: “Questo genere di suite – spiega Raj Sabhlok, presidente di ManageEngine – non sono alla portata di realtà meno strutturate, che però devono comunque gestire i propri sistemi It”. Questa riflessione ha spinto, qualche anno fa, la società indiana, divisione software di Zoho Corporation, ad ampliare il raggio delle proprie soluzioni, nate per il network management, all’insieme delle infrastrutture It: “È stata la naturale evoluzione di un know-how già acquisito – aggiunge Sabhlok – ma per arrivare al target delle medie e piccole aziende abbiamo scelto la strada della semplificazione, con una suite integrata, un modello di prezzi molto chiaro e la possibilità di testare tutto per un mese prima di decidere per l’acquisto. Questo non ha distolto l’attenzione dai mercati tradizionalmente più fruttuosi per noi, tant’è che siamo presenti in tre aziende su cinque della lista Fortune 500”.
aree collegate allo sviluppo, sia in modo orizzontale che verticale. I nostri prodotti, infatti, possono essere visti come soluzioni puntuali, indirizzate a risolvere specifiche esigenze, ma sono progettati sullo stesso codice, usano la stessa interfaccia, condividono gli stessi dati e usano una dashboard comune, sfruttata anche nella versione integrata della suite It360”. Quest’ultima incorpora soluzioni per il service management, il monitoraggio delle applicazioni e delle infrastrutture.
tecnico e delle vendite Maurizio Erbani -. Oggi siamo il vero e proprio front end per il mercato italiano”. La collaborazione con l’azienda indiana si spinge fino alla possibilità di suggerire adattamenti per esigenze locali specifiche, come l’allineamento alle richieste del garante sulla privacy. Funzionalità come il Service Desktop sono gratuite e servono spesso come porta d’ingresso per poi evolvere verso utilizzi più estesi: “Anche aziende non troppo complesse hanno problematiche di gestione delle reti o di implementazione di best practice Itil – conclude Erbani -. La possibilità di provare la tecnologia ed evolvere utilizzando la stessa interfaccia rendono vincente l’approccio”.