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Quale futuro per il CIO?

L'indagine sponsorizzata da EMC evidenzia come la collaborazione tra CIO e LOB sia strategica e determinante per l'innovazione del business

Cloud
ll CIO come unico responsabile degli investimenti IT? La domanda è retorica. Sappiamo ormai da tempo, come evidenziano più e più indagini e ricerche, che i responsabili di altre line of business, tipicamente associate alle risorse umane e al marketing, stanno diventando gli artefici del rinnovamento IT, aprendo nuove modalità di sourcing che bypassano, in parte o in toto, la figura del CIO. Quest'ultimo, in una situazione ideale, dovrebbe sovlgere le sue funzioni nella consapevolezza di questo cambiamento, creando i presupposti affinchè possa svolgere una funzione di orchestrazione generale, senza, quindi, perdere il controllo delle differenze istanze di business e tecnologiche che vengono innescate trasversalmente alla diverse line of business.

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Per fare maggiore chiarezza su questo fenomeno, The Economist Intelligence Unit (EIU)
ha pubblicato lo studio: A blended future: the changing mix of IT service delivery and consumption”, sponsorizzato da EMC. Obiettivo, analizzare come, grazie all’ampia disponibilità di tecnologia e di servizi, il ruolo dei Chief Information Officer (CIO) e dei Line-Of-Business (LOB) cambierà nei prossimi anni. La ricerca è stata condotta nel dicembre 2013; gli intervistati includono Chief Information Officer (CIO) e Line-Of-Business (LOB). L’inchiesta ha coinvolto 205 executive di tutto il mondo (40% in Europa; 29% Nord America; 23% Asia Pacifico) con responsabilità di delivery e consumo di servizi IT.
Dal sondaggio emerge che ci sono già aziende che stanno adottando misure concrete per un modello di erogazione dei servizi IT misto, promuovendo la collaborazione tra CIO e LOB. Ad esempio incentivando la partecipazione diretta a riunioni del top management, e il coinvolgimento nella definizione dei target da raggiungere oltre nella condivisione delle metriche per la misurazione dei risultati.
Ecco nello specifico alcune delle tendenze evidenziate dall'indagine:
  • CIO e LOB concordano sul fatto che la crescente disponibilità di servizi tecnologici di facile utilizzo, forniti da terze parti, unita alle crescenti aspettative dei dipendenti circa un maggiore controllo sulla tecnologia utilizzata nel luogo di lavoro, guida la tendenza verso una integrazione tra funzionalità IT interne con risorse esterne;
  • Attualmente, i LOB sono coloro che ricorrono più facilmente a servizi IT di terze parti, considerati più tecnologicamente maturi per le loro esigenze di business, più facilmente e rapidamente reperibili, più economici. Queste scelte però non sono determinanti o sufficienti per assicurare un vantaggio competitivo all’azienda per cui lavorano. I servizi di terze parti a cui maggiormente i LOB ricorrono riguardano l’area comunicazioni (59% degli intervistati), storage e back-up (54%), server (48%), web hosting (44%).
  • L’adozione di tecnologie dall’esterno cambierà profondamente il ruolo del CIO nei prossimi anni; un quarto degli intervistati pensa che i CIO avranno, nei prossimi tre anni, maggiori responsabilità circa la gestione della sicurezza, dei rischi e della compliance. Una percentuale simile ritiene che il ruolo dei CIO avrà un peso maggiore circa la gestione delle informazioni e delle analisi dei dati (25%), quella dell’IT service (25%), e dei vendor IT (21%). Solo il 12% degli executive intervistati prevedere che le funzioni tradizionali dei CIO, quali gestione delle infrastrutture tecnologiche e lo sviluppo delle applicazioni interne aumenterà sostanzialmente nel corso dei prossimi tre anni.
  • I risultati dell’indagine evidenziano una visione più servizio-centrica che una asset-centrica dell’IT aziendale, che assumerà sempre più un ruolo di consulente interno all’azienda, promotore di soluzioni best-of-breed per tutta l’azienda. Il 63% degli executive intervistati sono convinti che, nei prossimi tre anni, ci sarà un aumento considerevole di tecnologie e servizi di terze parti, ma gestite internamente.
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