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Fujitsu e l'IT: liscio, gassato o imbottigliato?

Una struttura più snella per soddisfare al meglio la domanda e un portafolgio e modalità diversificate di erogazione e gestione dei servizi e infrastrutture

Cloud
“Se in tutti questi anni avessimo dato ascolto al canto delle sirene generato dall’hype tecnologico saremmo fuori dal mercato”, afferma Duncan Tait, Corporate Senior Vice President EMEIA di Fujitsu Technologies, nel corso dell’incontro presso la sede di London North, area che ospita un moderno data center TIER 3 (indice efficienza energetica 1,4 - PUE, Power Usage Effectivness).
Per formulare un’offerta coerente con le esigenze dei clienti, dice Tait, occorre essere molto pragmatici”. E pur consapevole delle opportunità che sono racchiuse nella nuova declinazione del sourcing definito dal cloud – Fujitsu, alla stessa stregua di altri vendor, ha identificato un percorso di crescita all’interno di questo framework tecnologico con un numero di data center in progressiva espansione – è convinto che sia soprattutto utile trovare soluzioni che consentano di semplificare la complessità dei sistemi informativi e introdurre nuova efficienza nel business. Questo non vuol dire escludere il cloud, tutt’altro, ma sapere intercettare la domanda del mercato, che si dimostra molto più eterogenea di quello che si è portati a credere, interpretando una molteplicità di soluzioni. Come dire, un IT che può essere liscio, gassato o imbottigliato: a ciascuno il suo flavour.

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Nei momenti di discontinuità tecnologica
, in cui gli investimenti pregressi vengono messi in discussione per effetto di un insieme di fattori tecno-economici – vedi mobile, cloud, big data e social, fenomeni che stanno plasmando una diversa organizzazione dell’IT a supporto di un business più agile ed efficiente, più reattivo e meno passivo – la domanda che tutti si pongono, in riferimento a quanto affermato dal manager di Fujitsu, è come definire un percorso di crescita allineato alle specificità aziendali, prospettando investimenti che possano realmente introdurre valore, nuova efficienza di processo e innovazione, senza esporsi a rischi eccessivi, spesso associati a quella che comunemente in passato è stata descritta come bleeding edge technology, ovvero tecnologia che solo in apparenza può assicurare risultati certi, in quanto non ancora pienamente affidabile. Spetta a ciascuno comprendere quanto un’offerta sia bleeding edge o il suo opposto, ovvero leading edge, in grado di assicurare un vantaggio competitivo.
Cloud, Big Data e Mobile sono potenzialmente leading edge technology, ma possono allo stesso tempo diventare bleeding edge technology, se non gestite e applicate correttamente. Il cloud? E’ un po’ come pensare di voler usare una medicina miracolistica nei confronti di malesseri complessi: il suo impiego si può rivelare fragile, innescando pesanti effetti collaterali e lasciando disattese tutta una serie di aspettative. Il sistema informativo aziendale – interpretando il credo di Fujitsu - è un organismo complesso che deve essere gestito comprendendone le dinamiche di business.
Come ogni medicina, ogni soluzione IT prospettata deve essere coerente al DNA aziendale, in modo da non dovere incorrere in un fenomeno di rigetto o in un suo completo o parziale fallimento. E’ questo in sintesi la filosofia che sottende le nuove modalità di go to market e di innovazione contenuta nei recenti annunci di Fujitsu Technologies. Da una parte creare una struttura aziendale più snella, in grado di rispondere in modo più rapido e organico avvalendosi di tutte le risorse globali, facendo leva sui contributi che possono determinare le best practice in tutti i segmenti di offerta, dall’altra prospettare ai clienti un ventaglio di soluzioni in tema di out-sourcing tecnologico il più possibile aperto, con una delivery e deployment tradizionale o cloud, on premise e off-premise. Da una parte moltiplicare le voci di servizio accessibili in cloud, privato o pubblico, dall’altra diversificare la gestione di infrastrutture complesse, come quelle che possono essere a supporto di ambienti SAP o Microsoft così come di ambienti Big Data, Security, virtualizzazione server e desktop, con una proposizione basata su sistemi integrati.
Il che vuol dire essere in grado di fornire soluzioni che contengono i building blocks abilitanti specifiche infrastrutture di servizio attraverso appliance dedicate (vedi cluster in a box) o complessi sistemi per i quali Fujitsu si assume l’onere della creazione, selezione, integrazione, test e deployment di tutte le componenti associate
ai profili infrastrutturali - di server, storage e di networking - e di piattaforma operativa e applicativa. I clienti interessati all’In-memory Computing e a soluzioni SAP Hana possono per esempio decidere quale modello di deployment privilegiare, cloud o tradizionale.
Qualunque sia la scelta dell’utente Fujitsu afferma di essere nella condizione di mettere a disposizione infrastrutture certificate e performanti,
nate sulla base di una continuo aggiornamento e raffinamento delle tecnologie utilizzate. Riguardo a quest’ultimo aspetto è infine da sottolineare la costante attenzione risposta da Fujitsu sul miglioramento della tecnologia di base, come testimonia, per esempio, la ricerca e sviluppo che si sta portando aventi nell’ambito della fotonica che nasce dalla collaborazione con Intel e sulla quale sono nati i primi prototipi server.
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