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Il Business Centric data center di Fujitsu

Al Forum europeo di Monaco Fujitsu definisce la propria strategia di data center a supporto del business. Annunciati nuovi sistemi di storage

Cloud
Garantire alle organizzazioni IT tecnologie e soluzioni in una prospettiva coerente con una logica as a service in modo da offrire più flessibilità, efficienza e produttività alla dimensione infrastrutturale e supportare al meglio il business aziendale. E’ questo il messaggio che traspare dalle affermazioni del management di Fujitsu rilasciate nel corso dell’ultimo Forum di Monaco.
Le coordinate che sostengono l’evoluzione dell’offerta del global player mirano a mettere gli utenti nella condizione di modernizzare i conglomerati hardware e software delle imprese portando nuovi livelli di efficienza e, nello stesso tempo, abilitando applicazioni e servizi di nuova generazione. Significa – come spiega Rod Vawdrey, responsabile dell’international business di Fujitsu – ricondurre tutta la nostra offerta in una logica business centric su cui convergono tutte le iniziative intraprese di recente. Una logica, secondo quanto affermato nel corso dell’evento europeo, che può essere declinata in una qualunque prospettiva evolutiva del data center.
La visione business centric di Fujitsu sottende in qualche modo un approccio software defined data center, ovvero una modalità attraverso la quale, grazie a un disaccoppiamento sempre più marcato delle risorse logiche e fisiche dell’IT, si è nella condizione ottimale per gestire e orchestrare l’impianto informativo con criteri di flessibilità ed efficienza coerenti con esigenze di business in costante cambiamento.
Centralizzare, razionalizzare le risorse potendo fare affidamento su tecnologie sempre più performanti; rispondere a tutta una serie di richieste che vengono sollevate dal business ponendosi come interlocutori a tutto tondo in modo tale da intercettare la nuova sfida del cambiamento imposta dai mercati. Per Fujitsu è importante giocare in questa nuova dimensione dando all’utente l’opportunità di introdurre tecnologia attraverso un modello aperto, che favorisca l’integrazione di mondi diversi.
Come ricorda Rachel Dimes, senior analyst di Forrester, anche in termini di virtualizzazione inizia a manifestarsi una presenza di soluzioni etrogenee. Circa il 44 per cento delle aziende – in base al monitoraggio condotto da Forrester in un suo ultimo rapporto - utilizza Hyper-V, afferma Dimes. Non esiste, quindi, secondo quanto affermato dall’analista di Forrester, un monopolio VmWare, come non esiste LA SOLUZIONE cloud, ma un caleidoscopio di possibili soluzioni. Proprio in virtù di queste considerazioni l’approccio di Fujitsu segue un profilo da global system integrator, che permette alle organizzazioni di associare i più diversi ambienti, proprietari e open, pubblici e privati, in modo tale da orchestrare conglomerati IT e data center sempre più ibridi.
Fujitsu declina in Business Centric IT la formula IT as a service. Il messaggio? L’investimento tecnologico deve sostenere il business requirement. La costante diventa la ricerca di nuova produttività: per il management IT significa fare di più con meno, assicurando flessibilità e performance elevate; per il business significa potere assecondare il rilascio di nuovi servizi a supporto di nuove attività e presenza sul mercato.
"Essenziale in questa visione – dice Federico Francini, AD di Fujitsu Italia - è operare con la capacità di assecondare esigenze di time to market sempre più stringenti: i ritorni di investimento – afferma Francini - devono essere tangibili e immediati, qualsiasi soluzione deve poter essere rilasciata in tempi coerenti con le esigenze di business. L’IT subisce pressioni sempre più forti e deve avere strumenti e mezzi per rispondere in maniera adeguata".
Trasversalmente a tutte le aree aziendali appare sempre più critica la gestione del dato: si deve essere nella condizione di gestirlo nel modo migliore possibile, con intelligence, governando la crescente quantità di volumi che le aziende metabolizzano. Che sia poi una logica tipicamente big data o meno poco importa. Importa, piuttosto, garantire sicurezza, sia fisica che logica, permettere di realizzare ambienti real time o business real time, introducendo, per esempio, tecnologia in memory. A questo proposito va ricordato – come afferma Francini - che Fujitsu vanta già 300 installazioni Sap-Hana, di cui un gran numero in Italia.
Operare come player globale, sia in senso tecnologico che geografico, creando opportunità per avvalersi di best practice e risorse around the world, corrisponde a una filosofia che Fujitsu definisce come Bring Your Own Cloud, espressione che ha come obiettivo quello di capitalizzare il valore di molteplici soluzioni, on e off premises, realizzando servizi di cloud integration platform che contemplino attività di aggregazione e management delle diverse risorse e componenti.
Per il vendor l’ottimizzazione dell’infrastruttura è obiettivo primario. E al Forum di Monaco, una delle notizie che ha tenuto banco è stata quella dell’annuncio di una nuova architettura di storage che ridefinisce l’offerta entry level e midrange del vendor (Nel video l’intervista a Bernard Brandwitte, vice president storage del gruppo).


I sistemi Eternus DX dispongono di un’architettura rivoluzionaria – dice Brandwitte  - che aumenta fino a cinque volte le performance, incrementando l'utilizzo del sistema fino al 90% con una gestione automatizzata dei livelli di qualità del servizio che consente l’allineamento delle performance con le priorità di business. Con questi nuovi sistemi - afferma Brandwitte  - siamo nella condizione di poter attaccare EMC e guadagnare nuovo market share”.
La soluzione di storage operazionale viene poi affiancata da un nuovo sistema per l’archiviazione e backup, Eternus CS 8000, che permette le massime prestazioni in termini di velocità (il data throughput Inraggiunge i 150 TB/hour) e si candida a essere un elemento tecnologico privilegiato per attività di consolidamento e disaster recovery (può supportare fino 15 PB).
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