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Il settore bancario apre al cloud

Dopo anni di esitazione le banche stanno prendendo seriamente in considerazione l'IT as a service. Aumenta la fiducia nella cloud pubblica

Cloud
Il passaggio al cloud di un numero progressivo di risorse IT - sia che corrispondano allo stack tecnologico pregresso sia che siano associate ad applicazioni e servizi di nuova generazione - è un fenomeno destinato ad affermarsi anche in quei settori che fino a oggi hanno dimostrato poca simpatia nei confronti dell’offerta erogata dai Public Provider.
Per quanto ancora la discussione veda schierati entusiasti e detrattori la progressione al cloud sarà, è, inevitabile. Ciascuna organizzazione investirà e interverrà in tempi e modi diversi coerentemente con le esigenze del settore di appartenenza e dello specifico business.
Il valore economico cui corrisponde l’IT as a service non può essere trascurato. Il fatto che esistano ancora degli ostacoli a una sua adozione, o che comunque permangano alcune perplessità rispetto a vantaggi in termini di produttività e riduzione dei costi cui esso si dichiara essere portatore, è una condizione del tutto fisiologica che si registra all’apparire di una nuova tendenza che mette in discussione lo status quo.
Di tutto questo ne dà conferma un recente rapporto redatto da PricewaterhouseCoopers che si è preoccupato di sondare uno dei settori che solitamente sono sempre apparsi come quelli più ostici nei confronti del cloud, ovvero il finance.In sintesi l’indagine di PwC esprime una tendenza che apre nuove prospettive: “Dopo anni di esitazione le banche stanno prendendo seriamente in considerazione ipotesi as a service e aumenta la fiducia nell’affidare a soggetti esterni dati della propria organizzazione”.Nel giro di un anno – si legge nel rapporto – il numero di banche che ha pianificato investimenti nel cloud è quadruplicato e corrisponde oggi al 71% del panel preso in oggetto dall’indagine.
Julian Courbe, responsabile dei servizi finanziari di PwC ritiene che questo stia accadendo grazie alla capacità dei provider cloud di rispondere con una offerta pubblica coerente con le esigenze del mondo bancario e che si riassumono in due parole: sicurezza e affidabilità. “Molti clienti – spiega Courbe - stanno iniziando a valutare attentamente servizi che permettano loro di trasferire applicazioni e dati nella cloud pubblica. E’ un fatto del tutto nuovo poiché sino a oggi gli investimenti da parte delle banche hanno privilegiato il cloud privato, in quanto quest’ultimo approccio si riteneva potesse garantire una maggiore controllo e gestione delle risorse”.
Tendenza, quella rilevata da PwC, che viene in qualche modo suffragata dalle previsioni di Gartner. La società di analisi prevede infatti che a fine 2013 il mercato IT as a service possa registrare una crescita complessiva del 18,5% per un totale di 131 miliardi di dollari a livello globale. Il segmento che intercetta il valore maggiore della spesa, rileva inoltre Gartner, e che presenta il più alto tasso di progressione, è quello infrastrutturale. 
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