Amazon Web Services rappresenta oggi circa un terzo del mercato delle infrastrutture cloud, sorpassando il volume d'affari generato dai tre principali concorrenti messi insieme.Il dato emerge in modo eclatante dall'ultimo rapporto pubblicato da Canalys. La società di ricerca attribuisce ad Aws una quota pari al 33,8%, mentre Microsoft, Google e Ibm pesano in modo combinato per il 30,8%. Dietro questo quartetto, troviamo Alibaba e Oracle, rispettivamente con quote del 2,4 e del 1,7%. Il resto si spartisce fra attori più piccoli. Secondo i ricercatori, gli investimenti complessivi nei servizi infrastrutturali, ha raggiunto un valore di 10,3 miliardi di dollari nel quarto trimestre 2016, con una crescita del 49% rispetto all'anno precedente e raggiungerà i 55,8 milioni di dollari nell'anno in corso. Lo sviluppo continuo della domanda spinge le imprese del cloud ad accelerare l'espansione dei loro data center. Canalys fa notare come Aws abbia lanciato 11 nuove zone di disponibilità nel 2016, quattro delle quali in Canada e altrettante nel Regno Unito. Ibm aperto una nuova struttura sempre in Uk, portando il totale dei propri data center nel mondo a 50. Anche Microsoft sta procedendo con lo sviluppo di nuovi siti in Germania e Gran Bretagna. Google Oracle, dal loro canto, hanno avviato le loro prime infrastrutture in Giappone e in Cina, con l'obiettivo di estendere la presenza nella regione Asia Pacifico, mentre Alibaba ha portato a termine la disponibilità di 4 nuovi siti in Australia, Giappone, Germania ed Emirati Arabi. Questi movimenti e la ricorsività di alcuni paesi per l'apertura di nuovi data center corrisponde, secondo l'analista, alla necessità per i fornitori di servizi cloud di rispettare le leggi sempre più strette sulla sovranità dei dati, che devono essere memorizzati fisicamente sul server situati nei paesi dove si opera.
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