Secondo Gartner, solo il 17% degli sviluppi di nuovo software nel 2015 sarà on-premise. Fra tecnici ed executive permangono però discordanze sugli effetti del cambiamento.
Il business aziendale passerà sempre più per l’utilizzo di servizi cloud. L’ultima ricerca di Gartner sul tema conferma che i manager di business e i Cio concordano su questa visione del futuro anche a breve termine, visto che nel 2015 solo il 17% delle nuove implementazioni software sarà on-premise.
Tuttavia, se per gli executive il passaggio rimane collegato soprattutto alla necessità di contenere i costi, gli It manager vedono nel nuovo paradigma il mezzo per apportare innovazione e agilità ai processi interni. Lo studio, che ha coinvolto dieci paesi (Italia esclusa), rivela che il motivo principale per l’adozione del modello SaaS è collegato allo sviluppo e test di workload mission critical, confermando che molte aziende sono uscite dalle fasi di pilot, per fare del cloud il perno degli sviluppi futuri.
I Cio sono più focalizzati sull’opportunità di implementare un ambiente It innovativo, per offrire maggiore agilità operativa e supporto al business, mentre i manager non It non hanno ancora compreso appieno gli impatti strategici del nuovo modello e puntano soprattutto sulla riduzione dei costi.
In base alla ricerca di Gartner, la maggior parte delle aziende che hanno adottato il cloud, utilizzano modelli ibridi e si stanno focalizzando sull’integrazione o la migrazione fra privato e pubblico. Quest’ultima modalità continua a trascinarsi preoccupazioni sul fronte della sicurezza, non solo per timori sulla sottrazione di dati o sulla condivisione in ambienti multi-tenant, ma anche per le possibili intrusioni dei governi in nome dell’antiterrorismo o simili.
Molti data center si stanno muovendo verso il private cloud per l’implementazione di software, lasciando on-premise solo quanto già installato in modo tradizionale, destinato a restare tale fino al compimento del ciclo di vita.
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