Fleet, giovane azienda francese specializzata in DaaS che ha aperto in Italia, ha dalla sua versatilità e semplicità.
Fleet è un’azienda francese specializzata nel noleggio dei dispositivi IT e nella loro gestione. Non più startup, Fleet è una delle intuizioni di Alexandre Berriche, francese classe 1991, investitore seriale in più di 130 startup e uno dei consulenti europei della ben nota Sequoia Capital.
Berriche decide di aprire Fleet nel 2019 e buttarsi con opportuna lungimiranza nel mercato del DaaS, Device-as-a-Service. A oggi, l’intuizione sembra aver pagato. Berriche, che intanto ha abdicato dal ruolo di Ceo a favore del socio ed ex COO Sevan Marian, ha creato un’azienda da circa 20 milioni di euro di fatturato, è presente fisicamente in 8 paesi ma è in grado di raggiungerne oltre 120 e dal 2022 ha già servito oltre mille clienti. Il tutto senza avviare le solite trafile da startup per raccogliere gli investimenti, ma solo grazie al supporto finanziario del colosso bancario tedesco Greenk.
“Il nostro modello di noleggio flessibile permette di fornire i dispositivi più recenti senza investimenti iniziali, mentre la nostra piattaforma di device management garantisce controllo e visibilità su tutto il parco IT aziendale – ci racconta da Barcellona Davide Brambilla, a capo della crescita sul mercato italiano. Fleet offre inoltre una soluzione MDM (Mobile Device Management) integrata per migliorare la sicurezza e la conformità di tutti i dispositivi”.
L’MDM si basa sulla tecnologia Workspace ONE di Omnissa (ovvero vmWare, ovvero Broadcom), ben nota nel mercato degli Unified Endpoint Manager (UEM). Ma il marketplace delle integrazioni possibili prevede immediatezza di dialogo anche con Google Workspace, PayFit, Personio, Factorial, Lucca e Bastion.
Dopo Francia, Spagna, Germania e Regno Unito, Fleet ci prova anche nel nostro paese attraverso un go-to-market chiaro, semplice e veloce, unico modo per poter sgomitare in un comparto, il DaaS, ingolfato da concorrenti variegati che spaziano dai vendor stessi ai system integrator e ai rivenditori.
“Ci rivolgiamo ad aziende altrettanto snelle, tipicamente fino a 500 dipendenti (startup, scaleup, PMI) – prosegue Brambilla – che hanno una sola, semplice, esigenza: noleggiare computer, stampanti, smartphone, accessori e ora anche arredo da ufficio, velocemente e facilmente. Ci appoggiamo a una rete di magazzini in outsourcing e di partner per l’assistenza, approvvigionandoci presso i distributori a volume internazionali più noti”.
L’idea è decisamente buona anche andando oltre alla classica wave dello smart working. La forza lavoro distribuita in tutto il mondo, infatti, è realtà ancora più articolata. Pensiamo, solo per fare un esempio, a uno studio di architettura o a un’impresa di costruzioni che ha bisogno, per un tempo determinato, di dotare le proprie risorse dei necessari dispositivi magari in qualche zona remota del mondo. Grazie alle partnership stipulate in giro, Fleet riesce ad arrivare (quasi) ovunque pur mantenendo limitato il numero di sedi fisiche.
Il numero di referenze cresce, anche in Italia, Brambilla elenca Unobravo e Datapizza come clienti italiani autorizzati ma ci anticipa che ne arriveranno altri a breve. Come detto, il modello è estremamente semplice e chiaro. Il cliente individua il parco macchine desiderato tra quelli disponibili e sceglie la tipologia di noleggio. A fronte di una rata predefinita, il cliente ha a disposizione un unico riferimento per tutto il parco macchine, non solo laptop dunque, durante tutto il ciclo di vita dei device: dalla fornitura alla distribuzione, dal processo di onboarding con i preconfigurati fino alla dismissione sicura, e sostenibile, degli asset e il leaseback. Fleet, infatti, gestisce anche il ritiro dei dispositivi, garantendo la cancellazione definitiva dei dati secondo standard riconosciuti come il NIST 800-88 e provvedendo direttamente al riciclo o al ricondizionamento responsabile degli asset.
C’è poi la piattaforma unificata messa a disposizione delle aziende per monitorare lo stato operativo dei dispositivi, programmando interventi di manutenzione o di sostituzione. La piattaforma si avvale dell’AI per prevedere con precisione i bisogni di sostituzione o manutenzione, ottimizzare le spedizioni e anticipare le anomalie di sicurezza o le configurazioni a rischio.
La prospettiva futura prevede l’evoluzione della piattaforma di gestione, oltre ad ampliare l’offerta dell’hardware per le aziende, fino a proporre di gestire direttamente un MDM (Mobile Device Management) ancora più completo e un’assistenza più capillare, garantita dai partner specializzati reclutati localmente.
Insomma, il messaggio di Fleet è meritevole di ascolto: “grazie al nostro approccio, le imprese possono concentrarsi sul proprio core business senza dover affrontare complessità tecniche o gestionali - conclude Brambilla, Managing Director Italy di Fleet.