Da quando, nel 2003, Emc acquisì l’80% di VmWare, l’obiettivo di mantenere indipendenti i brand è stato fin qui raggiunto. Pur essendoci ovvie sinergie commerciali e industriali, VmWare ha potuto consolidare il proprio primato nel mondo della virtualizzazione, senza subire troppo pressioni dalla casa madre, almeno in apparenza.
Ora, sul fronte del cloud si sta verificando un avvicinamento fin qui abbastanza inedito. Emc, infatti, avrebbe deciso di non proporre una propria offerta public cloud, ma fare comunque concorrenza a leader come Amazon rivendendo le soluzioni di VmWare, in particolare vCloud Hybrid Service (Vhcs). Peraltro, la vCloud Suite viene utilizzata anche come base per cloud privati onsite e gira con il software di virtualizzazione vSphere (basato sull’hypervisor Esx) e vCloud Automation Center (vCac).
In base a quanto pubblicato dal magazine americano Network World, Emc privilegerà vCloud Hybrid Service come piattaforma di public cloud, ma proporrà anche una soluzione di storage-as-a-service che includerà il backup e varie opzioni per file, archivi, blocchi e database.
In pratica, è la prima volta che Emc si impegna sul fronte del cloud pubblico. In portafoglio troviamo già soluzioni come Atmos (storage cloud-based) o il servizio di condivisione dei file Syncplicity, senza scordarci di Mozy, ma l’aggiunta di VmWare apre importanti opportunità verso i clienti che vogliono ampliare la strategia in questa direzione. Fin qui, VmWare era indicata come partner Gold fra i cloud provider per Emc, al di sotto dei Platinum come At&T, Verizon Terremark, Scc e RackSpace. Il nuovo “endorsement” cambierà i rapporti di forza e potrà essere utile a VmWare anche per giocarsi meglio la sfida lanciata lo scorso anno ad Amazon, Google, Microsoft e simili.