Babbel presenta l’Osservatorio sulle lingue per la carriera professionale commissionato a YouGov .
La conoscenza delle lingue nel mondo globalizzato di oggi è più fondamentale che mai e molto spesso può fare la differenza sul posto di lavoro. Babbel, la piattaforma per l’apprendimento delle lingue che offre lezioni su app e live, svela i risultati di una ricerca commissionata a YouGov, sottolineando l’importanza del Business English per la carriera professionale.
Secondo i dati raccolti da Babbel e YouGov, 9 manager su 10 (87%) parlano una lingua straniera, almeno a livello base: primo l’inglese, parlato dall’82%, seguito dal francese (27%), dallo spagnolo (17%) e dal tedesco (7%). Poco spazio ricoprono, invece, le lingue extra-europee, con russo e cinese all’1%, mentre 4 rispondenti su 10 (38%) conoscono addirittura due o più lingue straniere.
Particolarmente ferrati in ambito linguistico i manager appartenenti alla generazione dei Millennials (il 93% di loro parla almeno una lingua straniera), mentre restano indietro i Baby Boomer, il cui 19% dichiara di non saper parlare alcuna lingua straniera.
L’Osservatorio ha permesso di indagare anche sul livello di conoscenza della lingua inglese da parte di chi occupa posizioni dirigenziali. Il 43% di chi parla inglese afferma di conoscerlo ad un livello avanzato, il 37% ad uno medio e il 20% ammette una conoscenza bassa. In questo caso ad eccellere nella conoscenza dell’inglese sono coloro che lavorano in aziende straniere con uffici in Italia (il 60% di loro conosce la lingua in modo avanzato) e la Gen Z (con il 53%).
L’utilizzo dell’inglese è estremamente diffuso sul posto di lavoro tanto che due terzi dei manager che dichiarano di sapere l’inglese lo utilizzano quotidianamente. In particolare, tra le attività svolte in inglese spiccano la stesura di testi e la gestione delle mail - individuate come principale attività da quasi la metà dei rispondenti (47%) - effettuare chiamate e videochiamate (33%) e prendere parte a riunioni in presenza (26%).
La conoscenza della lingua inglese può, per l’appunto, rappresentare un plus sul lavoro: in particolare, nelle aziende private, un manager su due ritiene che l’inglese abbia aiutato a cogliere maggiori opportunità di carriera professionale, in particolare per trovare un lavoro migliore o per ottenere una promozione. Come si può intuire, l’inglese come jolly per la carriera appare ancora più significativo nelle aziende straniere con uffici in Italia tanto che, in questo caso, sono sette su dieci i manager a considerare la conoscenza della lingua fondamentale per la propria crescita professionale.
Per quanto riguarda l'acquisizione di competenze linguistiche in inglese, la quasi totalità degli intervistati (94%) concorda sul fatto che un'esperienza formativa all'estero sia uno dei modi migliori per migliorare il proprio livello; di questi il 50% la descrive addirittura come essenziale. Di contro, tuttavia, meno di 4 manager su 10 hanno avuto occasione di viverne una; a viaggiare di più sicuramente la generazione dei Millennials (il 47%) e i manager con un livello di conoscenza dell’inglese più alto (ben il 63%).
In Italia c'è ancora molta strada da fare: il 46% dei dirigenti italiani ritiene che all'inglese non venga data sufficiente importanza nelle scuole, nelle università e nelle scuole di specializzazione.
Babbel, attraverso questo Osservatorio, ha voluto infine scoprire quali sarebbero i metodi di apprendimento preferiti dai manager italiani nel caso avessero la possibilità di studiare una o più lingue per il lavoro. Ad emergere è innanzitutto l'importanza dello studio online: l’83% dei rispondenti ha infatti selezionato una modalità di apprendimento da remoto; ancora più rilevante è il potersi relazionare con un docente, attraverso lezioni individuali o di gruppo, tanto che le modalità con questa opzione sono state scelte dal 93% dei rispondenti.