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Congiuntura Confcommercio: quadro in peggioramento

Pil -0,1% a ottobre e consumi fermi a settembre. Continua rallentamento inflazione (a ottobre 2,4% su base annua).

Mercato e Lavoro

"Peggiora il quadro congiunturale. Tra luglio e settembre, infatti, quasi tutti gli indicatori flettono e la stessa crescita della produzione industriale di agosto è stata vanificata dalla revisione al ribasso del dato di luglio. Fa eccezione l’occupazione, in crescita congiunturale otto volte sulle ultime nove rilevazioni. Ma potrebbe non durare. Ciò non mette in discussione, tuttavia, l’idea che all’attuale rallentamento l’Italia arrivi in buona salute, dopo nove trimestri di forte e inaspettata crescita. La stessa recessione, semmai si verificasse, non sarà né lunga né intensa". E’ quanto si legge nella nota sulla Congiuntura di ottobre dell’Ufficio Studi di Confcommercio.

"Nonostante il rallentamento dell’inflazione – prosegue la nota - la domanda delle famiglie continua a essere condizionata, non solo in Italia, dagli effetti di lungo periodo che la forte crescita dei prezzi, registrata tra la fine del 2021 e la primavera del 2023, ha generato sui bilanci familiari. L’indebolimento della domanda inevitabilmente condiziona le dinamiche produttive dell’industria e dei servizi, costringendo il nostro Paese a muoversi lungo il crinale che separa la stagnazione dalla recessione. Stando a quanto emerge dall’indagine sul clima di fiducia delle imprese manifatturiere di settembre, non sembrano esservi spunti per un’inversione delle tendenze negative emerse dall’inizio dell’anno in corso. Anche il sentiment degli imprenditori del commercio al dettaglio e dei servizi segnala attese non particolarmente favorevoli per i prossimi mesi. I timori di un peggioramento del quadro economico generale, legati alla futura evoluzione dell’inflazione e dell’occupazione, continuano a condizionare la fiducia delle famiglie, in riduzione anche a settembre".

"In questo contesto la domanda delle famiglie continua ad essere caratterizzata da comportamenti molto prudenti. A settembre i consumi, misurati nella metrica dell’ICC, hanno registrato un’invarianza nel confronto annuo come sintesi di una flessione (-0,6%) della domanda di beni e di una crescita per la componente relativa ai servizi (+1,3%). Il dato chiude un trimestre non facile per la domanda per consumi, nonostante ci sia stato il positivo contributo dei servizi, in particolare di quelli collegati al turismo".

"Per le diverse funzioni di consumo sembrano confermate le tendenze degli ultimi mesi, caratterizzati da recuperi abbastanza significativi per l’automotive (+23,1%) - settore che mostra ancora consistenti ritardi rispetto al 2019 - i servizi ricreativi (+14,0%) e i trasporti aerei (+11,5%). Si conferma, a settembre, la minor dinamicità della domanda per gli alberghi e i pasti e le consumazioni fuori casa (+0,1% tendenziale nel complesso). Permangono negativi, nel confronto con settembre 2022, i consumi per l’abbigliamento e le calzature (-1,4%) i beni alimentari (-1,7%), i mobili (-3,3%), gli elettrodomestici (-1,5%) e i carburanti (-4,5%)".

"Secondo le nostre stime il PIL registra a ottobre una diminuzione dello 0,1% in termini congiunturali e dello 0,6% su base annua, dopo un terzo trimestre con variazione congiunturale nulla. Queste indicazioni sarebbero ancora coerenti con una crescita dello 0,8% per il complesso del 2023" conclude la nota di Confcommercio..

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