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Per la sicurezza dei lavoratori servono piattaforme, non solo prodotti

Garantire la sicurezza dei lavoratori sul campo è possibile, combinando terminali ricchi di funzioni specifiche con piattaforme centralizzate in grado di gestire trasversalmente le emergenze

Sicurezza

Negli ambienti genericamente definiti come “industriali” - che in effetti comprendono qualsiasi scenario di lavoro in cui il personale è distribuito su un’area relativamente vasta - è ormai indispensabile mettere in funzione sistemi e piattaforme che garantiscano ai lavoratori di essere sempre connessi, in qualsiasi situazione, ai sistemi IT d’impresa. Questo non serve solo per collegare i lavoratori stessi alle piattaforme operative del loro luogo di lavoro, quindi per esigenze strettamente “produttive”, ma anche - e soprattutto - per garantirne la sicurezza.

Gli scenari industriali possono infatti presentare, specie per i lavoratori isolati, condizioni non certo ideali per quanto riguarda la sicurezza. In presenza di rischi anche solo potenziali, essere sempre collegati alla rete aziendale attraverso un dispositivo mobile è un aiuto importante.

Questo, ovviamente, a patto che la soluzione scelta per mantenere i lavoratori connessi alla rete sia adeguata al mondo business e in particolare industriale. Anche se geolocalizzazione e sicurezza sono entrati nel quotidiano delle tecnologie e dei prodotti consumer, infatti, per ambienti professionali servono soluzioni con funzioni altrettanto professionali. Ad esempio l’emissione, in caso di emergenza, di un segnale acustico di localizzazione. Oppure il rispetto di particolari standard di sicurezza per l'utilizzo in luoghi di lavoro particolarmente rischiosi.

Uno degli ambiti in cui queste soluzioni professionali spiccano, e si differenziano fra loro, è la capacità di supportare ambienti e scenari di lavoro anche molto differenziati. È una capacità indispensabile per molte aziende, i cui dipendenti possono trovarsi a operare tanto in aree coperte e relativamente limitate (come una fabbrica di medie dimensioni) quanto in aree aperte molto estese (una azienda agricola, ad esempio) oppure limitate ma con una struttura complessa (ad esempio una piattaforma petrolifera).

La versatilità del GPS

Ogni possibile scenario d’uso di device mobili professionali ha, lato sicurezza dei lavoratori, specificità proprie. Trovare una piattaforma che sappia soddisfarle tutte, e in modo adeguato, non è quindi scontato. Un caso emblematico riguarda l’operatività dei lavoratori che si muovono perlopiù in spazi aperti. È anche il caso d’uso relativamente più semplice, perché una delle necessità chiave - geolocalizzare il lavoratore potenzialmente a rischio, o già in difficoltà - viene risolta con l’onnipresente GPS. La precisione del Global Positioning System non è, si sa, millimetrica ma la sua “tolleranza” di qualche metro è sufficiente per la maggior parte dei casi.

Il GPS garantisce la localizzazione del lavoratore eventualmente in difficoltà, mentre l’attivazione di un vero e proprio segnale di allarme può essere automatica o manuale. La distinzione è semplicemente tecnica, non di scelta: un dispositivo mobile adeguato dovrebbe supportare entrambi i tipi di allarme: quelli attivati direttamente dall’utente e quelli che si attivano da soli, ad esempio quando il device rileva una caduta (l’allarme cosiddetto “uomo a terra”) o un periodo di inattività (intesa come assenza di movimento) troppo lungo.

La localizzazione indoor

Negli ambienti indoor, o comunque nei luoghi in cui il segnale GPS è assente o troppo debole per garantire una localizzazione sufficientemente precisa, bisogna usare altri sistemi di localizzazione dei terminali. Le alternative sono diverse e la scelta fra di esse dipende da molti fattori, a partire dalle caratteristiche fisiche dei luoghi di lavoro per arrivare sino agli immancabili vincoli di budget, passando per i compiti che i lavoratori svolgono durante il loro turno.

La localizzazione mediante triangolazione dei segnali WiFi è una delle opzioni più collaudate. Tutti gli Access Point di una rete wireless e tutti i terminali ad essa collegati emettono e ricevono costantemente segnali WiFi. Un sistema centralizzato di localizzazione in tempo reale (RTLS, Real-Time Locating System) valuta la potenza dei segnali ricevuti da ciascun terminale e in base a questa informazione può stimare la posizione di tutti i device con una precisione anche migliore di quella del GPS. In condizioni ideali, con una precisione di circa un metro.

Un’alternativa ampiamente testata sul campo è la localizzazione dei device personali mediante i segnali di una rete DECT. In questo ambito esistono soluzioni diverse con livelli di sofisticazione differenti. Ad esempio, è possibile avere una localizzazione costante dei terminali, valutando altrettanto costantemente per ciascuno il livello dei segnali radio ricevuti, oppure ci si può limitare a soluzioni che localizzano un terminale DECT solo dopo l’attivazione di un allarme.

Esistono poi soluzioni di localizzazione tramite beacon strategicamente posizionati nella struttura o nell’impianto dove i lavoratori si muovono. I beacon emettono segnali a infrarossi o a bassa frequenza che si possono triangolare per definire precisamente la posizione di un dispositivo. In questo modo è possibile affiancare la localizzazione via WiFi o DECT con beacon che “coprono” aree in cui i segnali wireless potrebbero non essere abbastanza affidabili.

Serve una piattaforma

L’attenzione delle aziende che vogliono implementare un sistema di localizzazione dei lavoratori si concentra spesso sui terminali da dare in dotazione, che vengono percepiti come l’elemento più importante delle soluzioni da valutare. In parte ovviamente questo è vero, ma anche i migliori device mobili possono poco se non hanno “dietro” una piattaforma di monitoraggio e allarme che sappia tenere traccia delle informazioni che i terminali mandano e agire, prontamente, di conseguenza.

Idealmente, una piattaforma per la sicurezza dei dipendenti deve essere in grado non solo di ricevere dati e soprattutto allarmi da terminali e anche da dispositivi di vario genere, ma anche di correlare intelligentemente queste informazioni e attivare di conseguenza eventuali procedure di intervento. Spesso, inoltre, la gestione di un allarme non è solo centralizzata ma va “distribuita” - anche molto rapidamente - a più addetti in una sequenza che deve essere predeterminata ma anche capace di adattarsi alle specifiche situazioni di emergenza.

L’intelligenza delle soluzioni di sicurezza dei lavoratori è quindi distribuita tra terminali e piattaforme centralizzate. E non potrebbe essere altrimenti, perché solo in questo modo è possibile garantire che tutti abbiano in qualsiasi momento a disposizione le funzioni di allarme e protezione che servono. In parte abilitate localmente, perché il lavoro sul campo è intrinsecamente distribuito, e in parte centralizzate, per avere una gestione trasversale di dati e allarmi. Non guasta poi che una piattaforma possa comprendere e gestire anche i dati prodotti da sistemi di terze parti, includendoli nella gestione complessiva della sicurezza. La quale, prevedibilmente, tanto più è efficace quante più informazioni ha a disposizione.

La Piattaforma Aziendale Ascom include un portfolio esclusivo e completo per facilitare le comunicazioni e i flussi di lavoro degli ambienti critici e potenzialmente pericolosi: grazie alla sua affidabilità, è in grado di integrarsi con qualsiasi sistema di telefonia, allarme, IT e gestione dei processi. La piattaforma include hardware di livello enterprise, software e dispositivi mobili (inclusi i telefoni certificati ATEX) pensati per soddisfare i severi standard di sicurezza.

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