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Red Hat, è ancora la sicurezza la priorità al top degli investimenti IT

Il campione dell’open source pubblica il suo Global Customer Tech Outlook 2023, che segnala tra l’altro un aumento degli investimenti per proteggere reti, cloud e dati

Sicurezza Trasformazione Digitale

Nessuna sorpresa: la sicurezza si riconferma la principale destinazione degli investimenti IT, con il 44% degli intervistati per l’indagine annuale Global Tech Outlook di Red Hat che la pone nella top 3 delle priorità, con 8 punti in più rispetto alla seconda indicazione, l'infrastruttura cloud. In particolare, la sicurezza delle reti (40%) e del cloud (38%) hanno ottenuto il punteggio più alto, mentre la gestione dei rischi di terze parti o della supply chain (12%) e il personale addetto alla sicurezza o alla compliance (13%) si sono posizionate in fondo alla classifica.

Giunto alla nona edizione, lo studio Global Tech Outlook ha coinvolto oltre 1.700 persone in tutto il mondo, intervistate da Red Hat per individuare le principali novità relative all’utilizzo della tecnologia e tracciare le tendenze per il futuro.

La sicurezza è ai primi posti anche in molte altre categorie. La sicurezza del cloud è la priorità per quanto riguarda gli investimenti nell'infrastruttura cloud (42%). Security e integrità dei dati sono i principali aspetti oggetto di finanziamento in ambito analytics (45%), superando intelligenza artificiale (AI) e machine learning (ML). L'automazione della security (35%) ha superato quella dei servizi cloud (33%) e delle reti (30%) come priorità. Infine, quest'anno 3 intervistati su 4 hanno "aumentato in qualche modo" o "aumentato in modo significativo" i loro investimenti per proteggere l'accesso delle applicazioni ad altre applicazioni, fonti di dati o a entrambe.

Cambiano le priorità

Sebbene i percorsi di trasformazione digitale delle aziende non siano mutati molto rispetto all'anno scorso, c’è stato un cambiamento significativo relativamente ai due principali aspetti identificati come prioritari. Se negli anni passati l'innovazione è stata l'imperativo della trasformazione, quest'anno non ricopre più il primo posto, in quanto è ancora una volta la sicurezza a conquistare la prima posizione, raggiungendo il 20% con un aumento di 3 punti rispetto allo scorso anno. Scende di 5 punti l'innovazione: il 19% degli intervistati la identifica come la priorità principale per la trasformazione digitale della propria organizzazione.

Considerate le numerose minacce e le gravi violazioni dei dati avvenute quest'anno, è naturale che la sicurezza abbia raggiunto il primo posto, ma ciò non è andato a discapito dell’innovazione, dato che l'indagine mostra un aumento delle organizzazioni in fase di accelerazione degli sforzi di trasformazione digitale (ora 23%).



Carenza di talenti

Come l'anno scorso, la sfida più comune che le aziende si trovano ad affrontare nel proprio percorso di trasformazione digitale è la carenza di talenti e competenze. Con una crescente attenzione all'automazione IT, alla sicurezza e all'AI/ML, i responsabili IT sono giustamente preoccupati che i progressi in queste importanti iniziative possano subire battute d’arresto senza le adeguate competenze e i giusti talenti. Un’evoluzione della cultura organizzativa, delle persone e dei processi tanto essenziale per il successo della trasformazione digitale quanto la tecnologia.

Tra le priorità di finanziamento non legate alla tecnologia ed esterne all’IT, infatti, il 37% degli intervistati ha scelto sia la strategia di trasformazione digitale sia la formazione delle competenze tecniche/tecnologiche. La formazione delle persone e delle competenze di processo si è piazzata al terzo posto (30%), seguita dall'assunzione e fidelizzazione di sviluppatori e personale IT (28%). Tutte le principali priorità di finanziamento non IT di quest'anno riguardano l'aggiornamento delle competenze e il personale, forse in risposta all'evoluzione delle condizioni di mercato e alla rigidità del mercato del lavoro, che spingono le aziende a essere più creative nel definire non solo la strategia e le priorità di business, ma anche le modalità di assunzione, mantenimento e riqualificazione dei dipendenti.

Energia all’avanguardia

Infine, analizzando i diversi settori di mercato, non sono emersi particolari sconvolgimenti rispetto allo scorso anno. Il 12% delle organizzazioni ha dichiarato di guidare la trasformazione digitale nel proprio settore, il 23% di essere in fase di accelerazione, il 31% di essere in fase di trasformazione e il 18% di essere emergente.

Un’eccezione evidente è rappresentata dal settore dell’istruzione, in cui solo il 3% degli intervistati ha affermato di essere all’avanguardia nella trasformazione digitale (9 punti in meno rispetto alla media) e solo il 5% ha dichiarato di essere in fase di accelerazione, ben 16 punti sotto la media. Anche la sanità è risultata molto al di sotto della media in tutte le categorie.

Al contrario, la maggior parte dei settori verticali che si collocano al di sopra della media sono in vantaggio di pochi punti. Solo il settore energy&utility ha superato di cinque punti la categoria leader e di 11 quella in accelerazione. Anche le telecomunicazioni si sono collocate al di sopra della media nelle categorie "leader", "accelerazione" e "trasformazione", anche se è molto più probabile che la loro trasformazione digitale sia in fase di stallo: il debito tecnico è stato l'ostacolo maggiore affrontato dalle imprese del settore rispetto alla media generale.

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