Con 51,8 miliardi € di made in Italy, il saldo export-import Moda paga 57% della bolletta energetica. Esportazioni in crescita a doppia cifra in Svizzera, Cina e Paesi Bassi.
In Italia nel Tessile, Abbigliamento e Pelli sono attive 56 milaimprese con meno di 50 addettiche danno lavoro a 311 mila addetti, pari ad oltre i due terzi (67,7%) dell’occupazione del settore. A dirlo è il report “Le imprese della Moda nell’economia ibrida: innovazione e investimenti digitali” di Confartigianato. Lacongiunturaalle porte dell’autunno del 2018 delinea qualche nube all’orizzonte – con segnali di rallentamento durante l’estate – ma la perfomance del settore rimane positiva nel corso dell’anno. A luglio 2018 laproduzioneil Tessile, Abbigliamento e Pelle segna un calo dell’1,2% rispetto a luglio 2017, ma nei primi sette mesi del 2018 la produzione della moda mantiene una crescita del 2,2% rispetto stesso periodo anno precedente. L’exportnel Tessile, Abbigliamento e Pelle nei primi 6 mesi del 2018 cresce del 3,5% rispetto stesso periodo anno precedente, sostanzialmente in linea con +3,7% del totale export. Negli ultimi dodici mesi l’export della Moda vale 51,8 miliardi di euro; al netto dell’import di 31,4 miliardi il comparto cumula unsaldo attivo del commercio estero (export-import) di 20,4 miliardi di euro che, da solo, paga più della metà (57,0%) dellabolletta energetica(35,8 miliardi di euro). Nei primi sei mesi del 2018 iltrend del made in Italy della Moda sui primi 20 mercatievidenzia una crescita a doppia cifra inSvizzeracon +20,6%,Cinacon +14,1% ePaesi Bassicon +12,1 %. In territorio positivo ancheCorea del Sud(8,2%),Regno Unito(+6,3%),Germania(+4,3%) eFrancia(+4,1%); all’opposti i cali più ampi si registrano inRussia(-2,8%),StatiUniti(-3,7%),HongKong(-4,9%),Polonia(-6,2%) eBelgio(-8,7%). Il settore Moda è caratterizzato da unmarcato miglioramento della produttivitàanche grazie agliinvestimenti delle impresein macchinari, con benefici sul lato dell’offerta: a luglio del 2018 laproduzione di macchine per le industrie tessili, dell’abbigliamento e del cuoio– nella media degli ultimi dodici mesi – sale del 6,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
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