È ormai cosa nota che il Byod nasce dall’uso di dispositivi mobili personali (o comunque acquistati da chi lavora) anche per esigenze professionali. Lo studio “Office Insight”, realizzato da Rs Consulting su commissione di Canon, offre qualche spiegazione in più e dimostra, innanzitutto, che quanto viene fornito dalle imprese non soddisfa i dipendenti. I lavoratori sono ormai convinti dell’apporto di smartphone e tablet alla loro produttività, ma le aziende li forniscono, rispettivamente, nel 20 e nel 9% dei casi. Di conseguenza, il 31% è disposto a utilizzare il proprio computer personale a fini professionali e il 26% pensa lo stesso dello smartphone. In oltre un terzo dei casi analizzati, questa pratica è ancora proibita e in una percentuale simile sono iniziate delle trattative. Anche la sicurezza della gestione documentale appare inadeguata. Le stampanti sono, nel 78% dei casi, condivise e accessibili a tutti, anche quando si tratta di produrre documenti confidenziali. Due terzi del campione stima necessario prima di tutto rendere più sicura la stampa. Il modello semplice resta il più utilizzato (77%) rispetto al multifunzione (64%). Il 42% del campione continua a utilizzare un fax.
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