"Cambiare faccia alla gestione dell'IT. È l'obiettivo che si sono dati due ragazzi nel 1990 quando hanno fondato la società Zoho, fino al 2009 conosciuta come Adventnet, racconta David Howell, European sales director di ManageEngine a Milano, in una delle prime due tappe del Tour Italiano ManageEngine 2011. E continua: "Nel biennio 96-98 tale sogno è diventato realtà, complice l'utilizzo della tecnologia Java che, con l'introduzione di concetti quali la portabilità e gli standard, ha portato alla realizzazione di un framework di gestione della rete, costituito da blocchi standardizzati per le Tlc. Nel periodo 1998-2002 lo sviluppo di framework di gestione dell'IT diventa più accessibile ed esteso ma la dicotomia tra soluzioni proprietarie costose e offerte open source continua a persistere…. Il tassello mancante è quello di una soluzione software di IT management accessibile, efficiente e a costi contenuti sviluppata da un unico vendor".
Nel corso degli anni la società prosegue nello sviluppo della propria offerta: nel 2003 un team di sei persone ha creato OpManager, un software di Network Management e nel 2005 è stata la volta del software di help desk ServiceDesk. Oggi tale offerta si è evoluta e sotto il cappello ManageEngine comprende circa 40 prodotti.
Guardando alla compagine societaria Manage Engine è una delle tre divisioni – con WebNms e Zoho - su cui poggia la struttura Zoho (formalmente AdventNet). Si tratta della business unit che si occupa di IT Management, ed è un focus primario per la società; ha a portafoglio 40 prodotti e incide sull'intero fatturato per circa l'80%; il restante 20% è realizzato equamente dalle altre due divisioni. WebNms, che si occupa di Oem/Telecom Business, mentre Zoho sviluppa l'ambito dell'Office Collaboration Software, attraverso un'offerta on line di applicazioni e servizi, in competizione con i prodotti di giganti quali Google e Microsoft.
Entra nel dettaglio dell'offerta ManageEngine Shidar Iyengar, vice president & product manager di ManageEngine, che descrive ManageEngine IT 360, la novità più consistente relativa all'offerta, la cui disponibilità risale alllo scorso anno. Si tratta di una suite in grado di offrire una visione unificata dell'IT che combina i diversi prodotti modulari dell'offerta composita. E' una vista a 360 gradi per il monitoraggio completo delle performance di network, server, applicazioni ed end-user, attraverso una singola dashboard, con capacità di anticipare i problemi degli utenti.
Dalla console web è possibile monitorare e misurare le performance della rete, dei server e delle applicazioni e gestire i processi dell'Help desk IT di Incident, problems e Change mangement (compliant Itil).
Nel suo intervento Iyenger fotografa l'evoluzione degli ambienti IT negli ultimi decenni. "Nel corso degli anni si è passati da un'IT a silos, con applicazioni installate su server locali, server fisici in sedi distaccate con attività di gestione e operazioni locali a una situazione attuale in cui si ritorna a centralizzare l'infrastruttura IT. Oggi i server sono consolidati, vi sono ambienti eterogenei multi vendor, si affermano le tecnologie di virtualizzazione, le performance della rete impattano su quelle delle applicazioni e il cloud si fa spazio sulla scena. Il Data Center diventa quindi sempre più complesso, ogni team utilizza strumenti diversi e mancano interazioni tra le funzioni IT. La sfida che l'IT manger si trova davanti è quella di offrire una visione d'insieme delle differenti funzioni.Da parte sua l'utente si trova nella condizione di capire dove risiede il problema IT. Spesso le applicazioni sono lente, reti, server e applicazioni sono tra loro dipendenti e quando l'utente riporta un problema a sulle applicazioni, il service desk non riesce a risalire all'origine del problema. E non bisogna perdere di vista il fatto che oggi è il business che definisce le priorità dell'IT. Occorre guardare all'IT dal punto di vista del business, non solo alle metriche IT che non esprimono l'impatto sul business". 

[tit:La suite per la gestione dell' IT]
Un solo strumento per la gestione integrata dell'infrastruttura IT, in grado di gestire un ambiente eterogeneo usando Api e protocolli standard e proprietari, progettato fin dall'inizio per l'integrazione, facile da implementare e utilizzare. E' questa in sintesi la suite integrata Manage Engine IT360, la cui essenza si spiega attraverso cinque principali caratteristiche:
- Monitoring & Management proattivi, che si esprimono mediante Business Service Monitoring, avviso in tempo reale e report basati su qualsiasi metrica (Kpi), calcolo proattivo...
- Portale unico per la gestione con viste unificate  su servizi IT
- Accesso sicuro,  (autorizzazione: accesso basato sui ruoli, viste basate sui permessi; autenticazione: Strong Encryption & Secure Key management)
- Scalabilità e robustezza, garantendo l'alta affidabilità
- Piattaforma pronta per i Managed Service Provider. Il fatto interessante in questo caso è che la suite si rivolge a due tipologie di mercati: le aziende – per le quali è disponibile in versione Professional (per le aziende di taglio Smb) ed Enterprise (per le aziende medie e grandi). Esiste poi una versione per i Managed Service Provider.Iyengar spiega che la suite in questione risponde al concetto IT descritto da alcuni analisti di mercati (tra cui gartner) di Smart Operations Bridge inteso come "luogo fisico dove servizi e infrastrutture IT sono monitorati e gestiti": tutti gli eventi IT rilevanti e gli incidenti  sono tracciati nel service desk, si offre visibilità per i team help desk & Noc per una risoluzione più rapida dei problemi.
Con questa offerta Manage Engine opera sul mercato italiano attraverso il distributore Bludis. "Il successo di Manage Engine in Italia lo dobbiamo Bludis, il distributore a valore che ci rappresenta in esclusiva su tutto il territorio italiano. L'intesa con Bludis è forte, con loro condividiamo alcuni principi fondamentali, uno su tutti la "customer sodisfation". E loro hanno tutte le capacità per portare al mercato la nostra "value proposition" che ha un valore di business dimostrabile" conclude David Howell".