Trichet: Secondo il numero uno della BCE, l'euro non è in crisi e i paesi che hanno adottato misure di austerità non rischiano la recessione. Ma il Fmi lancia l'allarme.
Nessuna crisi per l'euro, che rimane una moneta "credibile". Questa la presa di posizione di Jean-Claude Trichet, presidente della Banca Centrale Europea, in merito alla moneta unica, espressa durante un intervento alla radio francese Rtl. "L'euro – ha osservato - è stato un fattore di stabilità nel corso di questo periodo di instabilità economica e finanziaria che dura ormai da oltre tre anni". Il numero uno della Bce ha inoltre affermato che le misure di austerità adottate dai paesi della zona euro non li spingeranno verso la recessione. Per uscire dalla crisi l'Europa tutta deve, secondo Trichet, "trarre gli insegnamenti necessari" dalla situazione attuale: tra gli altri elementi, "rafforzare la governance, a 27 e a 16, della politica economica, e in particolare la serietà della vigilanza e della sorveglianza reciproca, e l'applicazione del patto di stabilita e crescita". E i primi segnali incoraggianti cominciano a mostrarsi: "abbiamo constatato nelle nostre revisioni – ha proseguito Trichet - che l'economia si sta comportando leggermente meglio di quanto era stato originariamente previsto". Ma puntualizza: "non sto dicendo che bisogna abbassare la guardia: le cose sono molto difficili e noi dobbiamo fare di tutto per garantire che la crescita si consolidi, che sia sostenibile e che crei posti di lavoro". Ma a lanciare l'allarme sull'Europa è il Fondo Monetario Internazionale. Dominique Strauss-Kahn, direttore generale dell'istituto, ha affermato che "alcuni paesi sono sull'orlo del baratro: Grecia e Irlanda. Ma altri non sono lontani dall'orlo del burrone, ma comunque devono preservare e mantenere una migliore situazione di bilancio".
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