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L’infrastruttura It di Comifar si svecchia sfruttando l’open source

Il processo di consolidamento messo in atto a partire da metà 2013 ha più che dimezzato il numero di server, mentre le applicazioni critiche sono passate su piattaforma Red Hat.

Cloud
Gruppo Comifar può essere considerato il principale operatore della distribuzione farmaceutica italiana, con una quota di mercato di circa il 18,5% e una rete di 13mila farmacie clienti. Ogni giorno l’azienda gestisce circa un milione di righe di richieste, provenienti, per via telefonica o Web, dai red-hat---comifar-emilio-lalli.jpgpunti vendita, che devono essere gestite in modalità just-in-time: “Per questo è fondamentale che i nostri sistemi It siano sempre disponibili ed in grado di processare un gran numero di richieste nel più breve tempo possibile – illustra Emilio Lalli, Direttore Ict di Gruppo Comifar -. Un downtime di pochi minuti nell’orario sbagliato ci potrebbe costare diverse centinaia di migliaia di euro”.
L’infrastruttura informatica preesistente era basata su piattaforma Sco/Unix. I risultati erano tendenzialmente soddisfacenti, ma a partire dal 2010 il team It ha iniziato ad esplorare soluzioni alternative, che permettessero di migliorare prestazioni ed affidabilità, a fronte di un generale rinnovamento dell’infrastruttura. Dalla metà del 2013 la componente di sistemi è stata svecchiata e consolidata, con macchine x86 di nuova generazione, che hanno permesso di raggruppare i servizi essenziali, riducendo da un centinaio a trenta il numero dei server e, di conseguenza, lo spazio occupato nei data center di Teramo e Novate Milanese.


L’impatto sulle performance e sul disaster recovery

Le applicazioni critiche sono state migrate su piattaforma Red Hat Enterprise Linux, a cominciare dall’Erp, un sistema gestionale sviluppato in-house, che gestisce tutto il processo di riordino, dalla richiesta della farmacia alla consegna del prodotto, passando per la gestione del magazzino e delle pratiche amministrative: “Considerando tutti i miglioramenti che abbiamo apportato all’infrastruttura, possiamo dire che oggi le prestazioni complessive sono migliorate almeno del 40 per cento rispetto al passato - spiega ancora Lalli -. Il downtime non programmato è praticamente scomparso, mentre quello schedulato è passato da 5/10 minuti al giorno a pochi secondi”.
Il generale rinnovamento dell’infrastruttura ha offerto l’occasione per la creazione di un disaster recovery geografico, con dieci server collocati presso il data center secondario (a Novate Milanese) su cui vengono replicati tutti i dati necessari per il business e che sono pronti ad entrare in funzione nel caso di problemi su ampia scala. In questo modo, è stata garantita la ridondanza sul data center principale di Teramo, da cui passano tutte le transazioni che quotidianamente vengono generate nel rapporto di Comifar coi clienti.
Ora, il gruppo farmaceutico sta valutando un’ulteriore estensione della presenza in azienda di tecnologie Red Hat. Il focus in questo momento è la gestione delle macchine e delle relative piattaforme. Per questo è stato acquisito uno Starter Pack di Red Hat Satellite con l’obiettivo di una generale automatizzazione dei processi di management e di update.
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