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L’innovazione nella Pa passa per la condivisione dei progetti

Dal Progetto Agire-Por, nato per favorire la collaborazione tecnologica fra Nord e Sud dell’Italia, sta prendendo forma un marketplace per il riuso.

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È opinione diffusa che la Pubblica Amministrazione italiana sia, per vari motivi, fortemente arretrata sul fronte dell’innovazione tecnologica e dei processi. In termini generali, non si può negare che sia così, ma esistono iniziative e realtà che contraddicono il quadro complessivo e indicano vie percorribili per rinnovare le procedure e l’organizzazione degli enti pubblici, colmando anche il gap esistente fra Nord e Sud del Paese.
Con questo spirito è nato, nel 2006, il progetto Agire-Por, dedicato alla diffusione di best practice tecnologiche nella Pa nelle quattro regioni che fanno capo al cosiddetto Obiettivo Convergenza, ovvero il programma generato nell’ambito della politica di coesione 2007-2013 per supportare le regioni meno avanzate del Paese, ovvero Campania, Puglia, Calabria e Sicilia: “Queste amministrazioni beneficiano di finanziamenti comunitari anche significativi – spiega Federico Lasco, responsabile di Agire-Por – ma non dispongono delle risorse e delle competenze per sviluppare in toto nuove iniziative. Il nostro progetto è nato con l’intento di condividere esperienze di successo già realizzate e replicarle, nella logica della collaborazione, in aree geografiche più arretrate”.
In pochi anni, con risorse contenute seppur cresciute nel tempo (ci lavorano 22 persone oggi), Agire-Por ha creato un flusso per l’incontro fra domanda e offerta, riuscendo a creare una ventina di gemellaggi fra diverse Pubbliche Amministrazioni, per la realizzazione di progetti innovativi in ambiti che spaziano dalla gestione integrata del territorio alla logistica, dai servizi sociali al turismo, dalla gestione del patrimonio culturale alla mobilità sostenibile.

Esempi di collaborazione e riuso di progetti

Fra le realizzazioni più significative, si colloca il lavoro che il Consorzio Zai di Verona ha condiviso con l’Autorità Portuale di Gioia Tauro e il Consorzio Asi di Salerno per riutilizzare il modello di sviliuppo immobiliare logistico creato dall’ente pubblico veneto a supporto dei processi di consolidamento dell’hub interportuale calabrese (il primo in Italia per traffico di container) e dell’evoluzione del contesto produttivo salernitano.
Sempre con la filosofia del gemellaggio e del trasferimento di know-how in una logica di riuso, la suite di gestione documentale p@Doc, sviluppata dal Comune di Padova, è stata trasferita a Mazara del Vallo, mentre i comuni di Ravenna e Bologna hanno collaborato, tramite Agire-Por, con Palermo e Caltagirone per condividere progetti legati al miglioramento dei servizi socio-educativi per la prima infanzia e le fasce giovanili. Alcuni dei progetti replicati da Nord a Sud, poi, hanno finalità di contrasto e prevenzione di reati finanziari, che si traducono in ritorni economici misurabili. È il caso del progetto Git, messo a punto dal Comune di Vicenza per l’individuazione dell’evasione fiscale e riutilizzato a Marsala, così come del sistema di contrasto alla corruzione e riciclaggio generato a Corsico, nel milanese e trasferito nelle sue buone pratiche ad Acireale, in Sicilia.
Agire-Por sta ora cercando di ampliare la propria visibilità sul territorio e di potenziare la disponibilità di strumenti per creare punti di incontro fra domanda e offerta: “Il riuso è diventato un obbligo sancito dai provvedimenti governativi – sottolinea Lasco – quindi nostro compito è far sapere nel modo più efficace quanto stanno facendo le pubbliche amministrazioni virtuose e creare opportunità di gemellaggio”. In questa direzione va la creazione di una comunità online, con blog e chat aperti per raccontare le esperienze di successo già realizzate e la collaborazione con il Politecnico di Milano per la realizzazione di una piattaforma per gestire in modo più efficiente i fondi comunitari destinati ai progetti di riuso, censendo le soluzioni aperte e qualificando sia gli interlocutori sul lato della domanda che i fornitori coinvolti nei progetti già attuati: “Ne nascerà un vero e proprio marketplace per sviluppare nuove collaborazioni e favorire l’utilizzo dei fondi strutturali a disposizione”, commenta Lasco. Per la diffusione sul territorio, infine, Agire-Por ha attivato una collaborazione con Smau.
Non da ultimo, l’appuntamento con l’Expo di Milano del 2015 può essere un'altra opportunità di visibilità, tant’è che Agire-Por sta pensando di essere presente con alcuni progetti e portare gruppi di partecipanti sul territorio per raccontare eccellenze ed esperienze concrete.
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